Fatta la convenzione con il Comune, trovato l’artificio contabile per non versare a palazzo Vecchio parte degli utili della gestione della tramvia. E magari, anzi, chiedere allo stesso cifre a compensazione di risultati di gestione fatti risultare in bilancio come inferiori al previsto. E’ intorno a questo pesante interrogativo che ruota l’indagine su bilanci e risultati di gestione di Gest, coordinata dal procuratore aggiunto Luca Turco e dal sostituto Ornella Galeotti. L’attenzione massima è puntata – quanto meno – su uno dei bilanci più recenti, che si ipotizza essere non veritiero. Da qui l’interesse esteso agli altri bilanci. Per il momento l’ipotesi di reato è una, molto pesante: peculato di chi – incaricato di pubblico servizio – si appropria di denaro in danno di una pubblica amministrazione. Milioni di euro qualora le accuse fossero provate. Almeno questo è il sospetto. Somme cospicue trattenute in modo indebito anziché essere girate nei forzieri di Palazzo Vecchio. Indagati per ora l’ad di Gest Jean Luc Laugaa e Francois Mazza, presidente di Ratp Dev Italia, società che detiene il 51% del capitale sociale di Gest.
"Abbiamo ben presente qual è il bersaglio preciso dell’inchiesta. Quanto Gest ha magari imputato ad una posta anziché ad un’altra. Un ‘giochino’ del genere non si fa per ‘accantonare’ 100mila euro, ma per cifre ben più consistenti..." trapela da fonti investigative.
Il cuore della delicatissima indagine è questo: le entrate e i ricavi della società. Detratte le uscite e le spese. Una modifica su entrate e uscite _ ed è quello su cui indagano i finanzieri del colonnello Dario Sopranzetti _ può essere funzionale a creare ‘provviste’, o riserve occulte’, sottratte al controllo pubblico e intascate dal privato. Si deve fare luce sulla esatta ‘forbice’ tra introiti e costi aziendali: quelle danno la ‘misura’ della effettiva redditività. I conti devono essere incrociati coi termini delle convenzioni-accordo tra Comune, Gest e Tram di Firenze Spa. Qualora il livello di redditività della Spa superi il minimo previsto, Gest deve versare denaro sonante a Palazzo Vecchio? Viceversa nel caso in cui la Spa rimanga sotto la soglia pre-determinata nell’accordo di ricavi-introiti è il Comune a dover versare a Gest, così da garantire un ‘quantum’ minimo? Altrimenti un appalto di tale portata avrebbe avuto poco o nessun senso a livello di profitto. Chi dunque doveva cosa, e quanto, a chi? Comunque la si giri, si ragiona di cifre importanti. Molto. Specie se messe insieme una all’altra.
E’ lo scenario scandagliato da inquirenti e investigatori. Con Palazzo Vecchio ipotetica parte offesa, in attesa di potersi costituire parte civile in caso di eventuale richiesta di rinvio a giudizio. La perquisizione è stata disposta proprio per ‘perimetrare’ meglio i confini del (presunto) affaire. E dare un’accelerata a una vicenda "è in continuo divenire". Da ciò la radiografia di tutti i bilanci. Tenendo ben presente che per i più remoti incombe il pericolo prescrizione.
giovanni spano