Cadavere nel bosco, mistero risolto grazie alle scarpe. Ora quei resti riposano in pace

I carabinieri, dopo quasi un anno di indagini, hanno dato un nome allo scheletro che fu trovato ad aprile 2020 a Pietramala. Decisive le scarpe indossate

Carabinieri

Carabinieri

Firenzuola (Firenze), 12 marzo 2021 - Uno scheletro, più che un corpo, quello che venne ritrovato nell'aprile del 2020 a Pietramala, nel comune di Firenzuola. Lo ritrovò un cittadino che stava pulendo dalla vegetazione delle fossette. Oggi, a quasi un anno di distanza, i carabinieri della Compagnia di Borgo San Lorenzo, con il supporto della Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo di Firenze, hanno identificato il cadavere di Pietramala, dopo una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze.

Si tratta di Alessandro Rossi, 60 anni al momento della scomparsa. 

Al nome si è arrivati dopo aver ristretto la ricerca sui soggetti scomparsi negli anni 2019 e 2020. Sono state decisive le scarpe indossate dall'uomo, che i carabinieri di Firenzuola avevano rinvenuto: i responsabili della nota marca spiegarono che quel modello era stato messo in vendita solo nel febbraio 2019 quindi la scomparsa dell'uomo non poteva che essere avvenuta dopo quel periodo. I militari hanno cercato i nomi di tutti gli scomparsi delle province di Firenze e Bologna in quei mesi, per poi mettere in relazione gli elementi raccolti.

La loro attenzione è stata catturata da una segnalazione di scomparsa, inserita dalla Stazione Carabinieri di Bologna–Indipendenza del 1 ottobre 2019: si trattava di un uomo - Rossi, per l'appunto - che si era allontanato volontariamente dalla struttura specializzata in trattamenti riabilitativi sanitari della quale era ospite, scomparsa avvenuta nella mattinata del 30 settembre.

I riscontri sugli abiti indossati il giorno della scomparsa e sulle scarpe hanno indirizzato i militari, poi i familiari di Rossi hanno fornito la radiografia dell’arcata dentaria fatta nel 2012 e acquisita dall’ospedale Bellaria di Bologna: l’Istituto di Medicina legale di Firenze ha confermato la corrispondenza. I parenti sono stati informati dall’Arma. La Procura di Firenze ha concesso il nullaosta al seppellimento della salma; la morte è ascritta a una causa naturale indeterminata.