Firenze, 17 febbraio 2022 - Il sostituto procuratore Ester Nocera ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, senza indagati, come atto dovuto, dopo la scoperta – martedì pomeriggio – del cadavere di un uomo in un terreno incolto tra via Artemisia Gentileschi e il viadotto dell’Indiano a poca distanza dall’Uci Cinemas e dal centro commerciale di via del Cavallaccio. Il pm dovrebbe affidare oggi l’incarico autoptico per stabilire con certezza causa e orario del decesso; quest’ultimo collocato dal medico legale che ha fatto la ricognizione cadaverica sul posto approssimativamente poche ore prima che personale Alia scoprisse il corpo, intorno alle 15,30.
Indaga la Squadra Mobile che ha raccolti una serie di elementi obbiettivi, e comunque da rileggere e decifrare all’esito dell’autopsia. Per intanto età apparente (tra i 40 e i 50 anni) dell’uomo, non identificato. Non è di razza caucasica, ha tratti orientali.
Si tende a escludere la morte violenta: sul corpo non sono presenti segni apparenti di colpi d’arma da fuoco (magari di piccolo calibro), da taglio,né da soffocamento. Il quadro non è sufficiente a escludere a priori l’ipotesi estrema. L’uomo era in posizione supina, le braccia allargate: inquirenti e investigatori in base a questo elemento – e ai segni di trascinamento sul terreno reso fangoso e fradicio dalla pioggia dei giorni precedenti – pensano o comunque non escludono che l’uomo sia stato afferrato per le mani e spostato. Post mortem o da moribondo?
C’è da calcolare, sia pure in termini residuali, la possibilità dello choc termico fatale, causato dal freddo: potrebbe aver dato il colpo di grazia all’uomo, specie se l’autopsia dovesse individuare tracce di forte assunzione di superalcolici.
Procedendo in ordine sparso in attesa che ai tasselli raccolti sia data una sequenza coerente, logica. Ci sono altri particolari compatibili con i segni di trascinamento sul terreno fradicio. Come le scarpe della vittima trovate a qualche metro di distanza con una mascherina chirurgica. I vestiti dell’uomo: indumenti leggeri. Pantaloni in particolare sporchi di fango. Niente giubbotto.
Se nessuno ha ucciso lo straniero extracomunitario si crede e sempre ammesso che lo spostamento del corpo sia ipotesi fondata, avvalorata, perché organizzare un frettoloso trasporto e scarico? Perché sbarazzarsi di questo povero cristo? La morte potrebbe essere avvenuta in un luogo dove non doveva accadere; gli inevitabili accertamenti avrebbero portato alla scoperta di altre verità. Magari legate alla gestione di irregolari, di immigrati clandestini. Al lavoro nero. Indagini sullo sconosciuto morto, collocato però nel luogo esatto del decesso, potevano compromettere qualcuno, sia pure per tutt’altri fatti.