Omicidio Pasho, il legale di Taulant, il figlio della coppia, Filippo Viggiano, e quello di Dritan, fratello di Shpetim, Elisa Baldocci, nelle vesti di rappresentanti delle parti civili, si sono uniti alla richieste dell’accusa, nel chiedere la condanna di Elona Kalesha, accusata davanti alla corte d’assise di Firenze di aver ucciso, fatto e pezzi e nascosto i resti dei genitori del suo ex fidanzato. L’omicidio di Shpetim e Teuta (nella foto) viene collocato il 1 novembre del 2015. Teatro della mattanza l’appartamento di via Fontana, in San Iacopino, preso in affitto dalla Kalesha. I resti, suddivisi in quattro valigie, vennero invece ritrovati più di cinque anni dopo in un campo tra la Fi-Pi-Li e il carcere di Sollicciano. Adesso il processo si ferma per qualche giorno. Si torna in aula il giorno 17, quando saranno ancora le parti civili (avvocati Cristina Masetti ed Eleonora Rossi per le figlie Dorina e Vitore), e il giorno seguente parola ai difensori di Elona, Federico Febbo e Antonio D’Orzi. La sentenza è attesa per il 4 maggio.
ste.bro.