Firenze, 29 novembre 2022 - Nuovi dettagli sulle gravidanze "segrete", un'ombra di un primo tentativo di omicidio ed una serie di dubbi sulla gestione dei rapporti tra l'ex ed i suoceri: tra colpi di scena, tensioni con i PM e mormorii dalla platea si è svolta la seconda parte dell'esame di Elona Kalesha.
Questa mattina in aula bunker ha parlato la 38enne accusata dell'uccisione e del conseguente occultamento dei cadaveri dei coniugi albanesi Teuta e Shpetim Pasho, spariti il 1° novembre del 2015. I loro resti, brutalmente fatti a pezzi, furono ritrovati dentro alcune valigie nel dicembre del 2020, in un campo sottostante la superstrada Fi-Pi-Li in prossimità del carcere di Sollicciano. Il pubblico ministero Ornella Galeotti, nel riprendere il dibattimento dall'interruzione precedente, si è focalizzato sui giorni immediatamente successivi al delitto, facendo descrivere all'imputata il proprio rapporto con la famiglia Pasho nonché le interazioni avvenute con gli stessi nel periodo.
Elona è tornata a parlare delle due gravidanze del 2011 e del 2012 per le quali, secondo lei, Taulant sarebbe stato concorde alla procedura di abbandono; il magistrato inquirente ha inteso dimostrare la non veridicità della dichiarazione presentando un documento dell'ospedale San Giuseppe di Empoli in cui si è svolto il parto. All'interno di quest'ultimo viene dichiarata, nero su bianco, la volontà della Kalesha: "Il padre crede che la gravidanza sia stata interrotta, se si presenta dire che la madre presentava un'emorragia".
Dall'udienza inoltre emerge un presunto precedente tentativo di uccisione dei genitori del fidanzato: ad ottobre 2015 infatti Teuta e Shpetim Pasho ingerirono un ingente quantitativo di glucosio in vista di una presunta curva glicemica. A causa dell'ingestione l'uomo fu ricoverato per una settimana, presentando confusione, spaesamento e nausea.
Dalle indagini dei carabinieri, ordinate dai pm, è emerso che quel tipo di visita non era in programma per i coniugi: l'iniziativa sarebbe dunque stata pesa direttamente dalla Kalesha: tramite la somministrazione della sostanza avrebbe compiuto un primo, maldestro, tentativo di omicidio? Molte ombre anche sulla gestione dell'imputata dei rapporti tra i suoceri ed il fidanzato detenuto: il mese precedente alla scomparsa i genitori di Taulant non si recarono mai ad un colloquio con il figlio, ed il giorno della sua scarcerazione, sempre secondo Elona non si sarebbero palesati, nonostante fossero attesi a pranzo.
I borbottii ed il disappunto da parte della famiglia delle vittime alle dichiarazioni di Elona hanno fatto da sottofondo a l'udienza, nel corso della quale è stata più volte richiamata la calma. Si tornerà in aula tra circa 2 settimane, il 13 di dicembre, a 6 mesi di distanza dalla scadenza della custodia dell'imputata, prevista per il prossimo giugno.
Gabriele Manfrin