REDAZIONE FIRENZE

Caddy per turisti in centro. Il no del Consiglio di Stato

Confermata la sentenza del Tar: "Firenze dal valore inestimabile, giusta tutela"

di Pietro Mecarozzi

Bocciato due volte il ricorso di Eco Tour Italia srl, un agenzia che organizza visite (anche) a Firenze, contro le delibere salva centro storico e il regolamento Unesco varato negli anni scorsi dal Comune di Firenze. Nelle disposizioni, Palazzo Vecchio ha adottato nel tempo "interdizioni per alcuni mezzi di trasporto alla circolazione e all’accesso nel centro storico" così da "contribuire a delocalizzare i flussi turistici e a promuovere altre zone della città".

Oltre ovviamente al noto regolamento con "misure di tutela e decoro del patrimonio". Entrambi gli atti, per la società di tour operator, sono incostituzionale e contengono eccesso di potere. Peccato che prima il Tar, con una sentenza del 2023, poi il Consiglio di Stato pochi gironi fa, hanno bocciato il ricorso e condannato la società alla rifusione di 5mila euro di spese legali al Comune di Firenze. Nel processo si è costituita anche la Regione Toscana.

Il perché della decisione? Secondi i giudici di Palazzo Spada, il centro storico di Firenze "costituisce un valore inestimabile unico al mondo per i molteplici aspetti artistico, storico e architettonico".

Valore al quale corrisponde "una delicata fragilità" che la massiccia "presenza turistica in tutte le ore del giorno può comportare", e che in assenza di una "idonea regolamentazione" può mettere in "pericolo tutto ciò che rende il centro storico un esempio unico nel mondo". Pertanto, le "limitazione si inseriscono del tutto legittimamente e in perfetta coerenza in un quadro più ampio respiro finalizzato alla tutela del centro Unesco", si legge nella sentenza.

Compresa la delibera del 2019 che distingue tra varie tipologie di veicoli utilizzati per finalità turistiche, come i caddy da golf, che svolgono un’attività accessoria a quella di un’agenzia di viaggi. Anche qui, il Consiglio di Stato dà ragione alla giunta comunale, scrivendo che "le decisione sono state assunte nel pieno rispetto degli indirizzi" politici sull’argomento.

Il Comune ha inoltre "svolto un bilanciamento di interessi tra quello generale alla tutela dei beni culturali e del paesaggio" e quello del "progressivo processo di liberalizzazione delle attività economiche".

Questo perché, con alcune modifiche, negli anni ai "veicoli elettrici e i velocipedi utilizzati a fini turistici" è stato concesso di circolare "in numero contingentato all’interno dell’area Unesco, eccezion fatta per quelle zone interdette dalla Giunta comunale".

Sull’abuso di potere, la sentenza spiega che la normativa nazionale attribuisce ai Comuni il potere di individuare le zone in cui è consentita op vietata la circolazione dei veicoli: e così vale anche per la città di Firenze. Quanto alle zone interdette: per chi fa ricorso non sarebbero individuate, mentre per i giudici "le aree risultano ben distinte, coerentemente alle restrizioni inerenti il centro Unesco".