
Alfredo Lowenstein davanti al castello in una foto del 2017 (FotocronacheGermogli)
Sono passati già 15 anni dalla presentazione del "sogno di Cafaggiolo", i cantieri sono ancora da avviare, ma il proprietario, Alfredo Lowenstein ci crede ancora, e nello studio tecnico di Marzocco Group, nella villa medicea, si lavora alacremente, perché i fronti aperti sono molti. A Firenze Lowenstein si appresta ad avviare l’intervento di Costa San Giorgio, in Mugello c’è Cafaggiolo, con il suo mega insediamento turistico-sportivo, e c’è anche il Golf Club Poggio dei Medici a Scarperia e San Piero, acquisito 3 anni fa. Ci crede a tal punto che rilancia una proposta: "Gli studi dicono – nota Lowenstein - che la gran parte dei turisti vengono dal nord. Sarebbe strategico prevedere una fermata della Tav in Mugello, a San Piero a Sieve – che avrebbe un costo di 15 milioni di euro -, la realizzazione di un grande parcheggio, e di un grande albergo, o una rete di alberghi, da 2000 camere. I turisti si fermano qui, dormono qui e con un buon servizio di trasporto in treno raggiungono Firenze".
Ma, stazione futuribile a parte, ora i tempi stringono. Perché gli anni di attesa stanno diventando troppi. La pila di documenti, accordi e protocolli firmati con la Regione e i comuni di Barberino di Mugello e Scarperia e San Piero è sempre più alta. Nel 2017 si contava di metter mano alla prima pietra e di aprire i cantieri, per un investimento da 250 milioni di euro, 75 mila mq edificabili. Per realizzare 356 suite, 14 ristoranti, 12 bar e anche un campo di polo. Poi percorsi a piedi e a cavallo, centri benessere, un paradiso per il turismo internazionale di alta fascia. E per il Mugello centinaia di posti di lavoro. Se si fa notare all’imprenditore argentino che tutto è fermo, lui scuote la testa: "Non è vero, senza di noi Cafaggiolo rischiava di essere un rudere. Abbiamo rifatto interamente i tetti, e tutti gli intonaci". Ma i lavori alle coloniche, e anche agli interni della villa che ospitò Lorenzo il Magnifico, sono ancora da avviare. Lowenstein lo dice da anni: senza spostamento della statale 65 della Futa non se ne fa di nulla. Anche questo nodo pare stia per essere sciolto. Peraltro – altro segno della rilevanza del progetto – forse per la prima volta a livello nazionale, Anas farà realizzare la strada dal privato: sarà così la società di Cafaggiolo a progettare e ad affidare i lavori, e Anas sovrintenderà a tutto l’iter.
La variante stradale (costo di 10 milioni), sarà finanziata dallo stesso Lowenstein, a scomputo degli oneri di urbanizzazione. "E’ positivo – commenta il sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti - che il Ministero non abbia richiesto la Via che prevede tempi più lunghi: una conferenza dei servizi è procedura sicuramente più rapida, e nella progettazione potranno essere concordate delle migliorie di mitigazione ambientale". Sia Ignesti che la sindaca di Barberino Sara Di Maio invitano ad accelerare i tempi: "I nostri Comuni hanno approvato le varianti urbanistiche per Cafaggiolo nel 2020, ora stanno per scadere – avvertono – E per ottenere una proroga occorrono motivazioni congrue". Di Maio ci conta: "Il progetto Cafaggiolo è un progetto di grandissimo interesse, per tutto il Mugello".
Paolo Guidotti