PAOLO GUIDOTTI
Cronaca

Cafaggiolo, lo sprint di Lowenstein: "Una fermata della Tav in Mugello"

Il magnate: "I ritardi? Senza di noi il castello sarebbe un rudere". E Anas gli farà realizzare la variante

Alfredo Lowenstein davanti al castello in una foto del 2017 (FotocronacheGermogli)

Alfredo Lowenstein davanti al castello in una foto del 2017 (FotocronacheGermogli)

Sono passati già 15 anni dalla presentazione del "sogno di Cafaggiolo", i cantieri sono ancora da avviare, ma il proprietario, Alfredo Lowenstein ci crede ancora, e nello studio tecnico di Marzocco Group, nella villa medicea, si lavora alacremente, perché i fronti aperti sono molti. A Firenze Lowenstein si appresta ad avviare l’intervento di Costa San Giorgio, in Mugello c’è Cafaggiolo, con il suo mega insediamento turistico-sportivo, e c’è anche il Golf Club Poggio dei Medici a Scarperia e San Piero, acquisito 3 anni fa. Ci crede a tal punto che rilancia una proposta: "Gli studi dicono – nota Lowenstein - che la gran parte dei turisti vengono dal nord. Sarebbe strategico prevedere una fermata della Tav in Mugello, a San Piero a Sieve – che avrebbe un costo di 15 milioni di euro -, la realizzazione di un grande parcheggio, e di un grande albergo, o una rete di alberghi, da 2000 camere. I turisti si fermano qui, dormono qui e con un buon servizio di trasporto in treno raggiungono Firenze".

Ma, stazione futuribile a parte, ora i tempi stringono. Perché gli anni di attesa stanno diventando troppi. La pila di documenti, accordi e protocolli firmati con la Regione e i comuni di Barberino di Mugello e Scarperia e San Piero è sempre più alta. Nel 2017 si contava di metter mano alla prima pietra e di aprire i cantieri, per un investimento da 250 milioni di euro, 75 mila mq edificabili. Per realizzare 356 suite, 14 ristoranti, 12 bar e anche un campo di polo. Poi percorsi a piedi e a cavallo, centri benessere, un paradiso per il turismo internazionale di alta fascia. E per il Mugello centinaia di posti di lavoro. Se si fa notare all’imprenditore argentino che tutto è fermo, lui scuote la testa: "Non è vero, senza di noi Cafaggiolo rischiava di essere un rudere. Abbiamo rifatto interamente i tetti, e tutti gli intonaci". Ma i lavori alle coloniche, e anche agli interni della villa che ospitò Lorenzo il Magnifico, sono ancora da avviare. Lowenstein lo dice da anni: senza spostamento della statale 65 della Futa non se ne fa di nulla. Anche questo nodo pare stia per essere sciolto. Peraltro – altro segno della rilevanza del progetto – forse per la prima volta a livello nazionale, Anas farà realizzare la strada dal privato: sarà così la società di Cafaggiolo a progettare e ad affidare i lavori, e Anas sovrintenderà a tutto l’iter.

La variante stradale (costo di 10 milioni), sarà finanziata dallo stesso Lowenstein, a scomputo degli oneri di urbanizzazione. "E’ positivo – commenta il sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti - che il Ministero non abbia richiesto la Via che prevede tempi più lunghi: una conferenza dei servizi è procedura sicuramente più rapida, e nella progettazione potranno essere concordate delle migliorie di mitigazione ambientale". Sia Ignesti che la sindaca di Barberino Sara Di Maio invitano ad accelerare i tempi: "I nostri Comuni hanno approvato le varianti urbanistiche per Cafaggiolo nel 2020, ora stanno per scadere – avvertono – E per ottenere una proroga occorrono motivazioni congrue". Di Maio ci conta: "Il progetto Cafaggiolo è un progetto di grandissimo interesse, per tutto il Mugello".

Paolo Guidotti