FIRENZE
Cronaca

Caffè più salato, rincari in arrivo. Affitti e bollette serviti in tazzina: "Rischio aumenti fino a 30 cent"

Confcommercio mette in guardia sul prezzo: un espresso potrebbe costare fino a 1 euro e 50. Il direttore Marinoni: "Da noi ha un valore simbolico, ma continuare senza variazioni diventerà dura".

Caffè più salato, rincari in arrivo. Affitti e bollette serviti in tazzina: "Rischio aumenti fino a 30 cent"

In alcune città italiane il prezzo dell’espresso potrebbe anche toccare i due euro

di Rossella Conte

Caffè al bar, un rito quotidiano per milioni di italiani, che potrebbe presto diventare un lusso. Nei prossimi mesi, il prezzo di una tazzina potrebbe toccare i due euro in alcune città italiane, secondo le ultime previsioni. A , invece, dove in media una tazzina costa 1,20 – 1,30, il rialzo dovrebbe essere più contenuto: 20-30 centesimi sull’attuale prezzo. L’allarme era stato lanciato da Assoutenti. Ma con il passare dei mesi, i rincari si fanno sempre più sentire sulle tasche dei baristi fiorentini per i quali servire un caffè a 1.20 sta diventando sempre meno sostenibile.

"Senza ombra di dubbio la mia riflessione e quella di tutti i colleghi è che noi non ci limitiamo a servire un caffè ma diamo un servizio. Quindi il prezzo di vendita è il risultato di ogni fonte di costo. La media, secondo le nostre previsioni, salirà a 1,50 euro. E dove già oggi si vende a questo prezzo, la tazzina arriverà a 1,80. Ma saremo comunque in perdita, perché con quel che guadagno dai caffè non riesco a pagare i baristi, l’affitto. Diciamo che è un elemento attrattivo che fidelizza il cliente ma un’azienda non può vivere solo di quello" sottolinea Aldo Cursano, presidente Confcommercio .

In Italia, secondo la rielaborazione dell’associazione di categoria, hanno chiuso 22mila bar negli ultimi dieci anni. Numeri che devono far riflettere. "Oggi una tazzina di caffè in Italia costa in media 1,30 euro – chiarisce Cursano -. Ma il prezzo varia moltissimo, da Nord a Sud. A Roma si trova a 90 centesimi, a Napoli a 1,10 euro, a la media è di 1,20-1,30, a Bologna e Milano 1,50. Ho fatto uno studio approfondito: su ogni tazzina incidono ben 30 fonti di costo".

In effetti, il caffè è un po’ l’indice del costo della vita ed è legato a una serie di fattori, dai canoni di locazione alle spese per il personale fino alle utenze e alle materie prime. "A un affitto in media costa 7-8.000 euro, a Catania 2.500, a Milano in Galleria parliamo di 15.000 euro. Il caffè al bar oggi è venduto sottocosto. In Francia, Germania, Inghilterra o Spagna non si trova a meno di 2,70 euro-3 euro".

Fino a oggi, sostiene Confcommercio, sono stati i baristi a farsi carico totalmente di tutti i rincari. Franco Marinoni, direttore generale Confcommercio , è chiaro: "Il prezzo della tazzina ha da noi un valore simbolico, che deriva dal valore sociale del ‘prendere un caffè’ che corrisponde al ‘bere una birra’ per i tedeschi. Ma il caffè a Berlino la settimana scorsa l’ho pagato 3 euro e 50, in Inghilterra costa 4 pound e da Starbucks a New York tre dollari e mezzo. Non esiste che in Italia, al di là della qualità che può essere giudicata soggettivamente, possa continuare a costare 1.20".

Per Marinoni, è a rischio "la sopravvivenza di un sistema che ha retto finora assorbendo tutti gli incrementi dei costi ma che oggi non si può permettere di farlo. Siamo nelle mani dell’amore per il proprio lavoro e del senso di responsabilità di una categoria straordinaria, ma il caffè a meno di due euro è un lusso che si potranno permettere in pochi".