
Da sin. Crescioli, Nigi, Dei e Lapi
Firenze, 8 aprile 2020 - Ruvidi all’aspetto e gentili nell’anima. Sono i calcianti ed ex calcianti che in questo momento sono scesi in campo per vincere la partita più importante, quella contro il coronavirus. Ecco i volti dei quattro rioni, azzurri, bianchi, rossi e verdi, di uomini che, dietro ai muscoli evidenti, nascondono un cuore grande. GIANLUCA LAPI, LA BANDIERA DEI VERDI - Ci volevano il cuore di San Frediano e i modi spicci, ma efficaci, di un calciante, per battere sul tempo il governo nella partita degli aiuti per chi fatica a fare la spesa nelle settimane più dure dell’emergenza coronavirus. L’iniziativa è dell’ex calciante Gianluca Lapi. Per chi non lo sapesse, Lapi, l’Antognoni del Colore Verde, ha aperto un ristorante in via del Drago d’Oro con il fratello Lapo e un altro socio, Alessandro Burberi. Insieme hanno inziaito da un po’ a distribuire il pacco alimentare. A Lapi, l’idea della busta solidale gli è balenata parlando con gli amici dell’Associazione 50 minuti, i veterani del calcio storico. “Quelli che prima cazzottavo e ora siamo diventati amici” dice. Ne ha fatto subito un video, in cui la sua voce è rimbalzata in fretta nelle chat di mezza Firenze. “Sento di persone in difficoltà anche per mangiare. Quindi ho chiesto aiuto ad altri amici”. Grazie all’iniziativa lanciata e al passaparola con cui sono stati coinvolti altri ristoratori, Lapi riesce a sfamare centinaia di famiglie colpite dalla crisi. FABIO CRESCIOLI, IL CAPITANO DELLE VECCHIE GLORIE DI PARTE ROSSA - Ha cominciato a giocare quando aveva 22 anni e la sua prima partita la ricorda come fosse ieri: in piazza del Carmine contro gli Azzurri. Fabio Crescioli, storico titolare del Lions di San Pierino, oggi è capitano delle vecchie glorie di Parte Rossa. Lui, come i suoi compagni di squadra, la generosità e l’altruismo li hanno nel Dna. E chi vive all’Isolotto lo sa bene. La loro è un’attività di volontariato che portano avanti tutto l’anno. E in un momento come questo più che mai. Con altri ex calcianti, Fiorenzo Lazzerini, Andrea Bartolini e Marco Carraresi, titolare di un ditta di Ncc che si preoccupa delle consegne, e altri compagni di squadra, hanno aperto una carta prepagata per raccogliere le offerte da destinare alle famiglie in difficoltà del rione (per info: [email protected]). “Ce ne sono tante di persone che, soprattutto in questo momento, si ritrovano senza percepire uno stipendio. E ci sono anche tanti anziani soli. Cerchiamo di fare il possibile”. Insieme, fanno la spesa e la consegnano a domicilio dei bisognosi. “Negli anni – conclude Crescioli – il calciante è sempre stato visto come una persona violenta, non è così. Attraverso l’associazione 50 minuti abbiamo raccolto in 7 anni 120mila euro donate ad associazioni di volontariato”. MASSIMO NIGI, IL VOLTO DEI BIANCHI - Anche lui, come tutti i calcianti, il senso di appartenenza alla città lo ha nel sangue. Per questo, Massimo Nigi, premiato come il più giovane calciante fino a questo momento (debuttò nei Bianchi quando aveva solo 15 anni), titolare della Ugo Zupperia di piazza Tanucci, non solo ha ‘adottato’ una decina di famiglie del quartiere che si sono ritrovate senza stipendio, ma sta aiutando con le sue zuppe anche il così battezzato Benzivendolo, il titolare del distributore di benzina di piazza Alberti, nella consegna dei pasti ai più bisognosi. “Facciamo quello che possiamo – racconta Massimo Nigi -. Quando è scoppiata l’emergenza mi sono chiesto: Cosa posso fare”. Da quel giorno Nigi si è rimboccato le maniche: tutti i martedì porta le sue zuppe a medici e infermieri del pronto soccorso di Careggi per ringraziarli dell’immenso lavoro e all’esterno della sua Zupperia prepara dei pacchetti solidali ognuno con dentro mezzo chilo di pasta, un barattolo di pelati e uno di fagioli. LORENZO DEI, IL CUORE DEGLI AZZURRI - Lorenzo Dei, viso noto della squadra degli Azzurri e titolare della Trattoria I Fratellini di via Ghibellina, ha lanciato l’iniziativa ‘Canto alla Mela solidale’, il progetto che prende il nome dal centro commerciale naturale che va da largo Annigoni fino a Santa Croce. Cinquanta associati che hanno deciso di affiancare alla battaglia contro il degrado quella contro il coronavirus che sta mettendo in seria difficoltà diverse famiglie. "In tanti si sono ritrovati senza soldi per mangiare e tutti noi ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa" racconta Lorenzo. Così i negozianti dell’associazione, su indicazione dei Servizi sociali del Comune, prepara tutti i giorni, dal lunedì al sabato, il pranzo a una ventina di famiglie. Tutte le mattine Lorenzo prende il pane dal fornaio, le cassette di frutta e verdura messe a disposizone da alcuni banchi del mercato di Sant’Ambrogio e nel suo ristorante cucina. Poi altri commercianti si preoccupano di confezionare i sacchetti e di portarli a domicilio. Qualcuno va di persona a prendere il cesto solidale, altri lo ricevono a casa. Dentro pane, frutta, biscotti e un pasto caldo. Insomma, tutto quello che serve per il pranzo.