Caldo, stop in Toscana anche a edilizia e cave

La soddisfazione della Cgil: "Ascoltato il nostro appello, bene l’attenzione a sicurezza e salute"

Caldo, stop in Toscana anche a edilizia e cave

Caldo, stop in Toscana anche a edilizia e cave

Stop al lavoro nei cantieri edili e nelle cave nei giorni di bollino rosso in Toscana. Lo ha deciso la Regione con una ordinanza firmata dal presidente Eugenio Giani "a protezione della salute dei lavoratori" quando il rischio di infortuni o malori può diventare alto, per le condizioni climatiche, per gli addetti esposti al sole e con attività fisica intensa. Una mappa è pubblicata sul sito www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta. L’ordinanza prevede sanzioni per chi vìola le prescrizioni. In particolare, vieta il lavoro in condizioni di esposizione prolungata dalle 12.30 alle 16, ogni giorno, fino al 31 agosto, così come era già stato fatto la scorsa settimana, con le stesse indicazioni e gli stessi orari per il lavoro agricolo nei campi e nelle serre. Fanno eccezione, spiega in una nota la Regione, "pubbliche amministrazioni, concessionari di pubblico servizio e loro appaltatori nel caso si tratti di interventi di pubblica utilità, protezione civile o salvaguardia della pubblica incolumità".

"Temperature alte e umidità elevate rischiano di creare situazioni pericolose per la salute e la sicurezza di chi lavora all’aperto senza possibilità di potersi riparare dal sole, soprattutto nei momenti più torridi della giornata", sottolinea il presidente Eugenio Giani, spiegando anche così il senso dell’ordinanza. "Invito tutti a seguire con attenzione le buone pratiche e le misure di prevenzione indicate e ad essere prudenti", ha aggiunto l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini.

"L’iniziativa della Regione Toscana è un esempio di come le politiche pubbliche possano e debbano rispondere ai bisogni dei cittadini – gli ha fattro eco Giuliano Struga, responsabile lavoro dei Giovani Democratici di Firenze –, ponendo la salute e la sicurezza al primo posto. È un passo avanti nella lotta per i diritti dei lavoratori, che non devono mai essere sacrificati sull’altare del profitto".

Soddisfatta la Cgil, per bocca di

Mirko Lami del Dipartimento Salute e sicurezza e Alessia Gambassi, segretaria generale della Fillea toscana: "Ci eravamo appellati a giugno alle istituzioni per emettere ordinanze che vietassero di svolgere attività a forte rischio termico, in particolari fasce orarie. La Regione Toscana ha risposto con un’ordinanza che va esattamente in quella direzione, a dimostrazione della loro attenzione alla qualità e alla sicurezza del lavoro".