Francesco Ingardia Pietro Mecarozzi
Cronaca

Inferno a Calenzano: “Per strada gente ferita dai vetri. Io salvato dalla pausa coi colleghi”

Sgomento, panico e incredulità tra i lavoratori che sono sopravvissuti all’esplosione mortale. “Un attimo prima ero a pochi metri da lì”. “In chat abbiamo scoperto che Emiliano era coinvolto...”

Firenze, 10 dicembre 2024 – “Mi trovavo a cinque metri dal punto dove poi c’è stata l’esplosione, stavo lavorando sui cassoni utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti. Poco dopo le 10, un po’ prima del solito, sono andato a fare una pausa con alcuni colleghi. Erano passati circa dieci minuti quando ho sentito il forte boato. Mi sento un miracolato”. Come dare torto a Francesco Munia, calabrese, che nel deposito Eni di via Erbosa lavora da quattro anni come dipendente di una ditta esterna che si occupa di manutenzione edile/industriale.

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Calenzano, il deposito dove è avvenuta la terribile esplosione

Un’apprensione crescente, di ora in ora, quella che riguarda i feriti dalla maxi esplosione nel deposito Eni di Calenzano. Le testimonianze sul posto parlano da sole: “C’erano tante persone ferite, colpite dai vetri delle finestre esplose o dai cancelli caduti, con ustioni. Ho chiamato il 118 e da lì a poco sono arrivati i primi soccorsi”, racconta la signora Laura, titolare del bar Posta Nova. La tavola calda di riferimenti per gli operai del distretto. Il locale, infatti, è uno dei pochi che sorge tra le varie ditte e le case della zona, ed è quotidianamente frequentato dagli operai. Per via Erbosa si aggira anche Alessandro Corrotti, titolare di ’Hidrotecnica’. Scosso, disorientato, fisicamente provato. Porta un bendaggio simil turbante con garze a tamponare i tagli alla nuca che ha riportato a seguito dello scoppio per i frammenti di vetro tagliente. “Credevo fosse un missile – la reazione a caldo –. L’urto ha sfondato tutte le porte, distrutto i vetri degli infissi. Il soffitto della ditta è crollato, ripartire sarà durissimo”.

Tra i feriti, i due che hanno riportato gravi ustioni sono stati presi in cura dal centro specializzato di Cisanello, a Pisa. Si tratta di un livornese di 51 anni, che ha riportato ustioni per il 70% del corpo, anche in profondità. Più, un 47enne intubato e ospedalizzato a Careggi. La moglie del 51enne originario di Collesalvetti, nel Livornese, si è catapultata a Cisanello, rimanendo a fianco del marito per tutto il tempo. “Siamo nelle mani dei medici di cui io mi fido ciecamente”, dice con poche parole Ilenia, fortemente preoccupata. L’esplosione ha colpito il marito Emiliano alle gambe, soprattutto, ha bruciature di terzo grado, è molto grave ed è sedato nella Rianimazione di una struttura di eccellenza. È stato trasportato con Pegaso al policlinico.

Fuori dall’Unità operativa dell’ospedale pisano si sono radunati, dopo poco, anche molti dei colleghi di Emiliano che lavora per la “Meritrans” di Livorno, che si occupa di distribuzione di prodotti petroliferi rete. “È un gran lavoratore”, racconta ancora la moglie. “Ha un’esperienza trentennale”, spiegano i colleghi che sperano e precisano: “Abbiamo visto la notizia sui siti e abbiamo appreso che era rimasto coinvolto Emiliano dalla nostra chat interna. Purtroppo si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non sappiamo se avesse già caricato oppure no: qualcuno dice che è uscito fuori da solo qualcun altro che è stato trascinato fuori da quell’inferno. Una cosa è certa, è un esperto. Tutti noi seguiamo protocolli precisi. Siamo attenti a tutto, consapevoli del rischio che corriamo e facciamo correre agli altri”.

Nel frattempo, policlinico fiorentino ha garantito le cure anche a un altro 50enne che riportato lesioni e ferite, oltre che una stanza allestita ad hoc per i familiari dei feriti. Tra cui anche quelli di altre quattro persone coinvolte dall’esplosione, seppure con lesioni meno gravi. Ben diciassette persone si sono presentate in strutture ospedaliere per cure mediche: tra di loro tanti residenti delle case vicino allo stabilimento e operai delle aziende circostanti. La maggior parte ha riscontrati problemi all’udito a causa dell’esplosione e difficoltà respiratorie per aver inalato il fumo, sono stati dimessi in giornata.