Non basta più lo sdegno, ora servono azioni concrete. Durante il suo discorso di fine anno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla di stragi sul lavoro e cita la tragedia di Calenzano. Un abbraccio alle famiglie dei cinque morti nell’esplosione al deposito di carburanti Eni del 9 dicembre scorso ma anche un invito ad agire, a fare di più per prevenire gli incidenti sul lavoro. "Le parole di sdegno non bastano più", ha esordito il Capo dello Stato in uno dei suoi passaggi del tradizionale discorso del 31 dicembre in diretta a reti unificate.
"L’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto, come parola dell’anno, ‘rispetto’ – ha detto Mattarella –. Il rispetto verso gli altri rappresenta il primo passo per una società più accogliente, più rassicurante, più capace di umanità. Il primo passo sulla strada per il dialogo, la collaborazione, la solidarietà, elementi su cui poggia la nostra civiltà. Rispetto della vita, della sicurezza di chi lavora". E poi ecco il riferimento diretto alle vittime di Calenzano: "L’ultima tragedia pochi giorni fa, a Calenzano: cinque persone sono morte. Non possono più bastare parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali, tutti, si possono e si devono prevenire". Un messaggio importante in un anno nero per Firenze e l’hinterland che nel 2024 hanno pagato un tributo pesantissimo di vite umane per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro. Oltre alla strage di Calenzano anche la tragedia di via Mariti, nel cantiere in costruzione della nuova Esselunga, dove a febbraio persero la vita cinque persone nel crollo di una trave portante dentro il grande cantiere. Un dolore enorme, impossibile da cancellare ma anche una spinta a intervenire per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro.
"La fine dell’anno è anche tempo di bilancio – ha concluso il presidente Mattarella –. Ho incontrato valori e comportamenti positivi e incoraggianti nel volto, nei gesti, nelle testimonianze di tanti nostri concittadini. Li ho incontrati nel coraggio di chi ha saputo trasformare il suo dolore, causato da un evento della vita, in una missione per gli altri. Li ho letti nelle parole di Sammy Basso che insegnano a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà". Intanto è iniziato il conto alla rovescia per i responsi del superpool incaricato dalla procura di Prato: ha 60 giorni di tempo per consegnare le proprie conclusioni al procuratore capo Luca Tescaroli e al sostituto Massimo Petrocchi, titolari del fascicolo aperto per omicidio colposo plurimo, lesioni, rimozione di cautele. Gli esperti cercano anche l’innesco della tremenda esplosione. Finora non risultano avvisi di garanzia. Sull’esplosione nel deposito Eni ci sarà anche un’indagine, parallela, portata avanti dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.