ELETTRA GULLE'
Cronaca

Calo nascite, rischio classi pollaio. Da settembre 1.500 alunni in meno: "Saranno sfoltite 150 cattedre"

L’allarme di Cuomo, segretario regionale Flc Cgil: "Tempesta perfetta, diminuiscono i contratti dei precari". Intanto si gonfiano le presenze in aula. Appello di Gaudio, segretario provinciale Cisl: "Salviamo le primarie".

Allo stato attuale, le classi della primaria hanno cifre comprese tra 15 e 26 alunni (foto archivio)

Allo stato attuale, le classi della primaria hanno cifre comprese tra 15 e 26 alunni (foto archivio)

di Elettra Gullè

Sempre meno bambini, ma classi che continuano ad essere affollate. L’inverno demografico si fa sempre più sentire anche tra i banchi: il prossimo anno scolastico, a avremo 1.510 alunni in meno. Un marcato calo delle nascite, che segna un trend ormai consolidato, al quale però si somma la decisione governativa di tagliare le cattedre. Per , saranno 105 in meno, mentre a livello toscano la diminuzione dovrebbe arrivare a quota 375. "La tempesta perfetta - scuote il capo Pasquale Cuomo, segretario regionale Flc Cgil -. La legge di bilancio ha stabilito un taglio di oltre 5mila docenti a livello nazionale. Questa accetta ministeriale si incrocia con la denatalità, che colpirà maggiormente le province più piccole. Avremo pertanto una netta diminuzione di contratti per i precari, che il ministero continuerà a non stabilizzare in modo da poter disporre a piacimento di un bacino di docenti di cui potersi servire o meno, a seconda delle necessità. In futuro, poi, gli stessi tagli travolgeranno anche gli Ata, già in sofferenza da anni. E questo avrà ripercussioni più drammatiche sulla sicurezza nelle scuole, soprattutto infanzia e primaria, e sulle pulizie". Analizzando il calo delle nascite, vediamo che la flessione sarà più marcata alla primaria, dove avremo 1138 bimbi in meno. Scendono anche gli iscritti nella secondaria di primo grado (–223) e nella scuola dell’infanzia (–84).

Più contenuta la flessione nella secondaria di secondo grado, che perde solo 65 studenti, dato che al momento il crollo dei fiocchi rosa e azzurri si fa sentire maggiormente nel primo ciclo scolastico. "L’inverno demografico è un fatto ineludibile - allarga le braccia Claudio Gaudio, segretario provinciale Cisl Scuola -. Un fenomeno preoccupante potrebbe però esser trasformato in opportunità se solo ci fosse la volontà politica di contrastare l’annoso problema delle classi sovraffollate. Ma questo si potrebbe ottenere solo evitando di decurtare il numero di docenti in modo proporzionale al calo degli alunni. Ci vorrebbero coraggio e lungimiranza, anche perchè se gli alunni decrescono, allo stesso tempo aumentano vertiginosamente quelli con certificazione". Anche per questo motivo i sindacati invocano "classi numericamente più sostenibili", in modo da "consentire una didattica di maggior qualità". Ma se la diminuzione delle nascite si traduce in un taglio delle cattedre, è ovvio che le classi pollaio continueranno ad esistere. Del resto, gli attuali parametri per la creazione delle classi non vengono rivisti da decenni. E se negli anni del boom demografico potevano andar bene, adesso no. Allo stato attuale, le classi della primaria hanno tra 15 e 26 alunni. Alle secondarie di primo grado il numero oscilla tra 18 e 27 (che in certi casi arriva a 30), mentre in quelle di secondo grado si va da un minimo di 27 alunni a un massimo di 30. Nelle prossime settimane si saprà in che modo le 105 cattedre in meno a livello provinciale verranno distribuite tra i gradi di scuola. "Noi proporremmo che si incida il meno possibile su infanzia e primaria, che necessitano di una cura particolare" conclude Gaudio.