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Cambiano anche gli affari: "Drink sostituiti dalla birra". E c’è la corsa ai test salivari

Nelle farmacie vince la prevenzione, in negozi e locali meno superalcolici "Fenomeno solo all’inizio, ma con le nuove regole si beve responsabilmente".

"Calano le vendite di alcolici nei locali". E’ l’allarme lanciato dagli operatori torinesi del settore su Gamberorosso.it, dopo la pesante stretta introdotta dal codice stradale. E a Firenze? Nì: il fenomeno c’è, ma per ora non è allarmante. "I clienti sono preoccupati, ma le vendite di vino non sono calate, a ora – dice Carlo Caldini, titolare de ‘La Cantina di Legnaia’ – Almeno per attività come la mia, che a differenza della ristorazione, vendono vino da consumare a casa ed eventi. Ne risente invece il mercato dei superalcolici, cui il cliente rinuncia più facilmente. Già da oggi (ieri, ndr) è iniziato l’acquisto per il cenone di Capodanno: il vino va per la maggiore, su amari e grappe, invece, qualche incertezza c’è".

"Ho notato un calo già il giorno stesso dell’entrata in vigore della legge – ammette Alessio Boretti, titolare dell’osteria La Piccola Botte – Soprattutto sulla parte ristorativa: alcuni se devono guidare non bevono, ordinano l’acqua o un analcolico, mentre tra i clienti del quartiere che vengono a piedi o in tram non c’è stato calo. Altri invece bevono più responsabilmente: ordinano un bicchiere invece del mezzo litro. Il trend sembra in diminuzione".

"E’ un fenomeno normale all’inizio, per la paura, bisogna vedere poi quanto verrà messo in atto il provvedimento – smorza Matteo Guarnieri, titolare della birreria HB e del ristopub l’Approdo –. La gente sta bevendo meno, ma il calo non è così accentuato. Si bevono meno superalcolici, ma va più forte la birra. Sta a noi del settore adeguarci al mercato: abbiamo inserito nel menù più cocktail analcolici e birre a zero gradi, molto simili nel gusto".

"Grande paura non l’ho notata perché lavoriamo con una clientela matura, abituata già a bere responsabilmente – nota Silvano Evangelista, titolare della cocktaileria La Bottega di Evan – Non c’è stata contrazione delle vendite, la gente si lamenta ma c’è stata una presa di coscienza: il futuro sarà come negli altri paesi europei dove il consumo di alcool è anche maggiore, ma ci si muove con i mezzi pubblici senza rinunciare al piacere di un aperitivo".

E nelle farmacie sono incrementate le vendite degli alcol test? Non un boom, ma un leggero aumento c’è stato, dice Jacopo Mazzei della farmacia Brizio: "Da non venderne neanche uno, ne abbiamo venduti due: un alcol test e un test salivare per il thc".

"Ci chiedono più alcool test in questi giorni", confermano alla Farmacia di Porta Romana. "Abbiamo ricevuto un’insolita richiesta di un alcol test non usa e getta che però i nostri fornitori non hanno", dicono alla farmacia di San Jacopino.

Carlo Casini