Qual è la logica di rappresentatività delle commissioni consiliari?"L’articolo 13 del regolamento del consiglio comunale stabilisce che il numero complessivo dei componenti, mai inferiore a sette, è fissato dall’Ufficio di presidenza, sentita la conferenza dei capigruppo, in modo uguale in tutte le commissioni permanenti. Il numero di membri rappresenta proporzionalmente la consistenza dei gruppi presenti in Consiglio. Ogni consigliere è designato a far parte di tre commissioni permanenti, quattro se capogruppo di una forza politica. In generale la logica è quella della doppia proporzionalità: garantire la presenza delle minoranze e alla maggioranza di esercitare le sue prerogative".
A chi spetta il riassetto delle commissioni in caso di fuoriuscite dalla maggioranza?"Bisogna discutere nella capigruppo, poi a ufficializzarlo è l’Ufficio di presidenza composto dal presidente e dai due vice, uno di maggioranza e uno vicario d’opposizione. Nel frattempo le commissioni non perdono la loro legittimità. Certo che l’adeguamento è da farsi in tempi celeri".
In caso di passaggio di un consigliere dalla maggioranza all’opposizione, deve dimettersi da presidente di commissione?"Le dimissioni non scattano automaticamente. Ci si può dimettere volontariamente o ci può essere una mozione di sfiducia. Vige un rapporto fiduciario tra il presidente e i commissari, sono loro che lo eleggono. L’articolo 18 del regolamento prevede che un presidente di commissione possa essere revocato dalla carica su proposta motivata di almeno due quinti dei componenti e con il voto favorevole della maggioranza assoluta degli stessi. Al comma 3, lo stesso articolo evidenzia come in caso di cessazione dalla carica di un presidente di commissione, il presidente del consiglio comunale convoca la commissione interessata entro 10 giorni dalla comunicazione delle dimissioni per eleggere il nuovo".
Ha risposto alle domande Riccardo Nocentini, dirigente della struttura autonoma del consiglio comunale in Palazzo Vecchio.
Fra.Ing.