
"Non è nostra intenzione cancellare il servizio, ma abbiamo bisogno di regole chiare per poterlo riattivare nella nuova sede o, se necessario, in un luogo diverso". Benedetta Bigazzi (foto), direttore generale di Prosperius, spiega i motivi che hanno spinto a interrompere dal 13 settembre l’attività della camera iperbarica nella vecchia sede di viale Fratelli Rosselli, usata anche per la terapia di bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico. "In Italia sulle camere iperbariche esistono regole poco chiare – spiega – e non potevamo rischiare di inaugurare nella nuova sede un servizio non pienamente a norma. Abbiamo chiesto vari pareri e nel frattempo abbiamo lasciato attiva la camera di viale Fratelli Rosselli fino al 13 settembre, considerando che molti bambini usano le vacanze per la terapia. Comprendiamo la difficile situazione delle famiglie e siamo al loro fianco. Abbiamo chiesto, per i primi di settembre, l’apertura di un tavolo tecnico con Asl, Inail e vigili del fuoco che devono autorizzare l’impianto. E siamo anche pronti ad aiutare le famiglie in un eventuale percorso di tipo convenzionato: quello che possiamo fare è mettere a disposizione il nostro know how; poi spetterà alle istituzioni decidere". L’uso della camera iperbarica per i disturbi dello spettro autistico è una terapia consigliata negli Usa, in Australia e in altri Paesi europei ma non è riconosciuta dal nostro sistema sanitario. Così, anche se a Careggi la camera iperbarica c’è, i ragazzi che la usavano (a pagamento) a Prosperius non possono accedervi. "La nostra camera iperbarica – continua la dottoressa Bigazzi – è stata attivata da mio padre più di 20 anni fa. È nostro interesse riaprirla e siamo disponibili a fornire a Careggi i dati sulle terapie di questi anni".
Lisa Ciardi