
I più esposti alle aggressioni sono i sanitari che lavorano al pronto soccorso
di Manuela Plastina
Non tendono a diminuire, anzi segnano un preoccupante incremento le aggressioni ai danni del personale impiegato nella sanità. Un’escalation che inizia a destare molta preoccupazione e che, soprattutto, non accenna a diminuire o a conoscere un freno. A parlare sono i dati della Regione, dai quali emerge un aumento importante, con addirittura un raddoppio dei casi negli ultimi due anni: se nel 2023 sono state denunciate 1258 aggressioni, lo scorso anno sono state 2436. Un incremento del 100%. Già nel 2023 il numero era cresciuto in maniera impressionante, chiudendo l’anno con 2247.
Lo scorso anno è aumentato ulteriormente, con un’impennata tra il primo e secondo semestre: a giugno 2024 erano stati 1136 i casi registrati dall’Osservatorio della Regione Toscana. Nel secondo semestre sono aumentati ulteriormente.
Del totale, 1.847 sono state le aggressioni verbali, 494 quelle fisiche, 95 quelle contro i beni materiali. Careggi è il più a rischio violenza verbale o fisica come ospedale singolo, con 156 casi segnalati nel corso dell’anno. Ma anche gli ospedali della Asl Toscana Centro registrano numeri da capogiro, con 331 casi, seconda sola ai colleghi delle strutture sanitarie a nord ovest della Toscana.
Il Meyer ha registrato 64 casi. Dai dati regionali emerge che negli ospedali (ma anche in generale) il pronto soccorso è il luogo dove il personale sanitario è più a rischio con 372 casi. Segue l’area di degenza con 275 episodi, poi gli ambulatori con 165. Solo quarto nella graduatoria della violenza il servizio psichiatrico ospedaliero. Sempre su questo fronte, 215 casi hanno riguardato i servizi psichiatrici territoriali e i Rems, 78 gli ambulatori territoriali.
In 89 casi le violenze verbali e fisiche segnalate hanno riguardato gli uffici Cup e i front office.
Se da sempre la categoria dell’infermiere sembra essere quella più a rischio (nel primo semestre 2024 la Regione calcolava che una vittima su due fa questo mestiere), non sono esenti da aggressioni anche gli odontoiatri, gli educatori professionali, gli assistenti sociali. La Asl Toscana Centro da gennaio ha fatto partire nuove procedure per rafforzare la prevenzione nelle sue strutture sanitarie di ogni livello.
Oltre al potenziamento degli impianti di videosorveglianza e di altri sistemi di protezione, ha previsto l’assistenza alle vittime e un’attività di formazione mirata per i dipendenti. Introdotta la procedibilità d’ufficio: l’azienda può presentare formale denuncia per lesioni senza che il dipendente vittima debba proporre querela di parte. Nelle strutture aperte al pubblico poi arriverà una nuova cartellonistica: ammonisce sulle conseguenze (denuncia e sanzioni) derivanti dalla violenza contro il personale sanitario.