MARCO SANTANGELO
Cronaca

Tra l’odore acre del fango di Campi: “Non è il momento di piangersi addosso”

La città cerca di rialzarsi dopo la tragica alluvione del Bisenzio, che ha travolto tutto. L’appello: “Aiutateci, ogni piccolo supporto conta”

Campi Bisenzio (Firenze), 4 novembre 2023 – Quel che resta è la disperazione, l’odore acre del fango e la tanta forza di volontà nel rimettere in piedi la propria vita. Campi si è risvegliata sommersa dal fango dopo l’esondazione del Bisenzio.

Da due giorni la città quasi inagibile, le strade allagate, le case distrutte e la popolazione senza elettricità. In mattinata è stato trovato il corpo del 69enne disperso da giovedì.

Devastazione per le strade di Campi Bisenzio (Fotocronache Germogli)
Devastazione per le strade di Campi Bisenzio (Fotocronache Germogli)

“Ma adesso non è il momento di piangersi addosso - racconta Nicla, una residente la cui casa al piano terrà è andata completamente distrutta -, piuttosto è il momento di rimboccarsi le maniche e cominciare a spalare il fango. Abbiamo bisogno di una mano, aiutateci per favore”.

Dall’altro lato della strada Gabriella, anche lei viveva al piano terra, muove litri di acqua e fango dal proprio vialetto fin dalle prime ore dell’alba.

“E’ stato qualcosa di inaspettato - spiega -, alle 20 sono uscita per buttare l’immondizia, due ore dopo eravamo sott’acqua. Tutto ciò che era in casa è andato distrutto e abbiamo passato la notte rifugiandoci dalle persone che vivono al piano di sopra”. Anche Gabrielle, come Nicla, non esista quando si tratta di lanciare il disperato appello: “Dateci una mano, perché c’è tanto bisogno qui”.

Da stamattina, però, dalle città vicine molti ragazzi e ragazze hanno raggiunto Campi Bisenzio per aiutare la popolazione. Come Marco, che assieme alla propria fidanzata sta aiutando un’amica della mamma a svuotare il garage completamente allagato: “Si fa quel che si può - dice -, è un momento critico e c’è bisogno di forza lavoro aiutare tutti”.

Gianpaolo, invece, è un ex abitante di Campi, qualche anno fa si è trasferito a Prato ma il suo cuore appartiene ancora a questa città: “Appena ho saputo dell’alluvione sono corso qui portandomi tutto il necessario per aiutare le persone, c’è un sacco di gente che ha perso tutto e non ha nessuno pronto ad aiutare. Sono qui per le persone sole, per senza un po’ di solidarietà non ne usciremo mai e sarà sempre più difficile tornare alla normalità”.