
Gli studenti del Galilei si trasformano in 'angeli del fango'
Campi Bisenzio, 10 novembre 2023 – Dall'inizio della tremenda alluvione che ha devastato Campi, la Pubblica Assistenza «si è sdoppiata»: da un lato, infatti, hanno preso subito campo la voglia e la volontà, sempre forti, di dare una mano alla popolazione di Campi Bisenzio duramente colpita da quello che è successo negli ultimi giorni.
Dall’altro l'impellente necessità di essere a sua volta aiutata perché la sede dell'associazione, in via Orly, si trova in una zona del territorio fra le più colpite dall’ondata di piena, quella provocata dalla fuoriuscita del torrente Marina.
Una piena, come sottolineato dal sindaco di Campi, Andrea Tagliaferri, che ha riversato sul territorio due milioni di metri cubi d'acqua, una quantità impressionante e che basterebbe per rendersi conto della portata del dramma che sta vivendo un'intera comunità.
Ad aiutare la «Pubblica» a rialzarsi tanti angeli del fango, in modo particolare i ragazzi del Galileo di Firenze che per un po' di tempo hanno messo da parte libri e quaderni, hanno indossato tute e stivali e si sono messi a spalare.
Ad accoglierli Susanna Lai, responsabile dei volontari dell'associazione: ««Vi ringrazio di cuore, tantissimo, per quello che state facendo. Siete fantastici, spero di potervi ringraziare uno ad uno e abbracciarvi tutti»». Per capire fino in fondo quale è stata la situazione, in modo particolare fra venerdì e domenica scorsi della passata settimana, è sufficiente rileggere alcuni dei messaggi che sono girati fra i volontari nelle varie chat.
Parole che rendono l’idea della gravità della situazione e della drammaticità del momento: ««Le ambulanze hanno fango all’interno»», ««Molti volontari non riescono a raggiungere la sede»», ««La cucina del circolo è invasa da fango»», ««Anche gli studi medici sono invasi»».
Un dramma nel dramma per chi è abituato da sempre a fare del volontariato la propria «mission» e ad aiutare gli altri nel momento della difficoltà. Ce lo ha confermato il presidente della Pubblica Assistenza, Settimo Lipani, visibilmente commosso, la voce rotta dall'emozione. Ma anche lui, così come tutti i suoi «ragazzi», spinto immediatamente dalla voglia di ripartire. E infatti, già pochi giorni dopo essere finiti sott'acqua, alcuni servizi sono lentamente ripartiti. Primo fra tutti quello di mettersi al servizio di Campi: «Quando sono arrivato qui per la prima volta – racconta Lipani - mi sono messo a piangere di fronte a tutta questa devastazione. Ma con la forza di volontà che da sempre ci contraddistingue mi sono anche detto che in qualche modo bisognava ripartire»».
E così è stato: «A dare una mano sono arrivate anche tante persone che non si vedevano da tempo, dimostrando però che con la Pubblica Assistenza di Campi hanno un legame fortissimo. Questa è casa nostra, mi hanno detto, se non lo facciamo noi, chi può farlo?»». E da lì orgoglio e tanto impegno hanno avuto il sopravvento.