Firenze, 23 febbraio 2025 – Restano stabili le condizioni del neonato di 16 giorni, figlio di giovani genitori italiani, che, intorno alle 13 di venerdì, è stato morso alla testa da un cane presente nell’abitazione dei nonni, a Novoli.
“La prognosi resta riservata”, hanno precisato i sanitari dell’ospedale pediatrico Meyer dove il neonato è ricoverato dopo l’intervento chirurgico.
“Nei prossimi giorni sono previsti ulteriori accertamenti per valutare le condizioni del bimbo”, afferma il bollettino medico. Al momento sarebbero stati esclusi danni neurologici.
Intanto, la Asl, che ha preso in carico l’esemplare di English Staffordshire Bull Terrier, ha avviato una vera e propria indagine sull’animale. Che, qualora venisse riconosciuta una sua pericolosità, potrebbe culminare anche in decisione estreme.
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Inchiesta che corre parallela agli accertamenti necessariamente avviati dalla polizia, intervenuta con una volante nell’abitazione di via Franchetti dove la famiglia si era riunita a pranzo. Dei fatti di ieri, infatti, è stato avvisato anche il pubblico ministero di turno.
Il cane risulta intestato allo zio, fratello della mamma del bimbo, un 25enne che ieri era assente al pranzo. Nell’abitazione c’erano infatti i due genitori del bambino, i nonni e un altro zio materno. Una normale situazione familiare, anzi, quasi una festicciola visto il recentissimo e lieto arrivo.
All’improvviso, l’animale, che non avrebbe mai destato preoccupazioni in passato, ha morso il neonato “ospite“, che in quel momento si trovava tra le braccia della mamma.
Attimi di vero e proprio panico, durante il quale il padre del neonato, 24 anni, si è procurato anche delle ferite per intervenire in difesa del bimbo e per strapparlo dalle fauci dell’English Staffordshire Bull Terrier.
Anch’egli è stato portato in ospedale, da dove è stato dimesso in serata. Quella situazione di “normalità familiare” potrebbe non essere stata interpretata allo stesso modo dall’animale. L’assenza del suo “padrone“ potrebbe averlo innervosito, e i presenti, inevitabilmenti concentrati sul più piccolo della famiglia, potrebbero non aver colto comportamenti anomali o dei segnali d’irrequietezza del cane.
La famiglia, da noi interpellata, ha preferito però non intervenire su quanto accaduto. Secondo il dottor Carlo Ciceroni, veterinario comportamentalista, perito del tribunale di Firenze, la regola generale da seguire è quella di “Mai lasciare soli bambini sotto i 10 anni con cani sopra i 30 chili. Perché non in grado di mettere in atto una difesa attiva in caso di aggressione”.
"Il vero problema - aggiunge - è che i cani non si spengono come i motorini”. C’è poi l’aspetto legato alla razza. “Ci sono cani che hanno una lesività (intesa come possibilità di provocare danni) connaturata alla razza in relazione alla fisicità, come i derivati da razze selezionate per i combattimenti e loro incroci”.
ste.bro.