Emanuele Baldi
Cronaca

Bocconi con chiodi e spugne. Sos cani avvelenati da Gavinana all’Isolotto

Anconella e Cascine: si moltiplicano le segnalazioni di casi nei parchi. L’esperto: “Mai dare latte, meglio acqua ossigenata e carbone attivo”

Verifiche sul cibo (foto di repertorio)

Verifiche sul cibo (foto di repertorio)

Firenze, 3 marzo 2025 – Il colore, in genere, è giallo. Con varie tonalità. Difficilissimo notarle in autunno nei tappeti di foglie morte, più facile in primavera con l’erba fresca e verde. Sono pezzettini di comune spugna da cucina che qualche mente assassina imbeve di olio, frigge e butta nei giardini.  Per l’olfatto finissimo dei cani sono dei bocconcini all’apparenza appetitosi. Il fatto è che, una volta ingerite, queste spugnette arrivano allo stomaco dell’animale, si impregnano di succhi gastrici e si gonfiano creando occlusioni e, in breve, troppo spesso, anche la morte. L’ultima segnalazione, con tanto di foto, arriva dal parco delle Cascine. Non è la prima volta. Sulla sponda dell’Arno una donna giorni fa ha notato la ’strana’ spugna e l’ha postata sui social scatenando l’allarme.

Poche ore dopo è scattato l’allarme dalla parte opposta della città, al parco dell’Anconella di via Villamagna, zona Gavinana. Qui sono state segnalate polpette con all’interno dei chiodi. Non si registrano al momento, per fortuna, casi di avvelenamento acclarati. Ma la preoccupazione tra le migliaia di proprietari di cani in città inevitabilmente torna.

Ma come conviene regolarsi di fronte a un sospetto caso di avvelenamento del proprio cane? Lo abbiamo chiesto a Carlo Ciceroni, veterinario comportamentalista. Premessa, anche se la reazione sarebbe comprensibile la prima regola da seguire è non farsi prendere da panico o agitazione e agire tempestivamente perché, come dice lo stesso Ciceroni, “il tempo è un fattore determinante”.

“La prima cosa da fare – dice Ciceroni – è contattare subito il veterinario di fiducia che conosce bene il cane e le sue eventuali patologie come quelle cardiache o renali”. Rimedi immediati? “Non dare mai del latte al cane, assolutamente” si raccomanda l’esperto. Il motivo? Paradossalmente può accelerare il processo di avvelenamento.

“In caso – suggerisce Ciceroni – sarebbe bene dare al cane un po’ di acqua ossigenata che è in grado di provocare il vomito dell’animale. Se il cane non ha ancora assimilato il veleno il vomito è fondamentale”.

“In alternativa – prosegue – si possono dare con un po’ di acqua delle capsule sbriciolate di carbone attivo che assorde le sostanze tossiche”. A cosa fare attenzione? In particolare alla presenza di granuli bianchi, neri o marroni. Possono indicare la presenza di un prodotto immesso per avvelenare”.