MANUELA PLASTINA
Cronaca

Cani bagnino a lezione di salvataggio. "Così padroni e animali evitano le tragedie"

Gli amici a quattro zampe hanno aiutato cinque persone in Versilia. Il presidente della Sics: "Li addestriamo in una piscina al chiuso. La didattica è fondata sul gioco e sul lavoro di coppia. Ma non è facile"

Il team uomo-cane durante un salvataggio

Firenze, 8 agosto 2023 – Gabriele è un artigiano orafo di Calenzano, Sandro un promotore finanziario di Fucecchio. Nel tempo libero salvano vite in mare coi loro cani Kelly e Beatrice, due golden retriever. I due team umano-cane, bagnini volontari della Scuola Italiana Cani Salvataggio, domenica in servizio alla spiaggia libera di ponente al Forte dei Marmi, hanno salvato 5 giovani peruviani: in mare nonostante la bandiera rossa, non riuscivano a rientrare a riva per correnti che li tiravano verso il largo. Soddisfatto, ma non sorpreso, il presidente della sezione toscana dell’associazione Salvo Gennaro.

“E’ già il quarto intervento quest’anno su quella spiaggia particolarmente insidiosa per buche e correnti". La sede della scuola è a Firenze, al Parco degli animali di Ugnano, dove una piscina coperta riscaldata accoglie i cani ormai in ‘pensione’ dal lavoro di Baywatch potendo così continuare a giocare in acqua. Ma la loro carriera è lunga, impegnativa e gloriosa. "Il conduttore umano si forma per 3-5 anni – riferisce Gennaro – e ha il brevetto di assistente bagnanti, il cane 8-10 mesi più due stagioni balneari". Durante tutti i weekend e i giorni più affollati estivi, la Scuola fornisce i suoi team di bagnini a due e 4 zampe al Forte dei Marmi, ma anche a Castiglione della Pescaia, Campese del Giglio, Fetovaia all’Elba e da quest’anno al lago di Bilancino. Quando la stagione chiude, inizia la formazione ogni fine settimana, con qualsiasi clima. "Facciamo tutti altri lavori, ma nel weekend indossiamo la tuta e andiamo in acqua" dice il presidente Gennaro, anche lui assistente bagnante nonché formatore. "E’ un lavoro in coppia – spiega - in cui il cane è il motore intelligente: in caso di pericolo l’uomo si tuffa, raggiunge la persona in difficoltà, la rassicura, poi chiama il cane che ha il compito di riportarla a riva. L’animale permette di mitigare il momento traumatico, soprattutto tra i più piccoli; grazie alla sua forza e all’istinto di trovare la via più rapida seguendo le correnti, porta in salvo le persone".

I più adatti sono labrador, golden retriever, terranova, pastori australiani, boari del bernese e da quest’anno anche un pastore tedesco. È un cane-bagnino anche il compagno di vita di Salvo Gennaro, il meticcio Vasco. "Ci vuole predisposizione, almeno 25 chili, una buona acquaticità e, per l’umano, saper nuotare bene e prestanza fisica. La didattica è fondata sul gioco: nessuna coercizione". Ma il lavoro svolto è spesso fondamentale e ogni anno i volontari della scuola salvano decine di vite umane.