"La paura dell’ignoto, del futuro colpisce molte persone, anche i giovani. E noi, in questo caso, ci ridiamo sopra". Parola di Fabio Canino, l’attore fiorentino che il 22 gennaio (ore 21) sarà al Teatro Puccini, insieme all’amico e collega Andrea Muzzi, con lo spettacolo ’Ma cosa ha in testa?’, commedia molto divertente, dal ritmo comico incalzante che si interroga con leggerezza ed emotività sul senso della vita. "È uno spettacolo molto divertente e anche attuale. Si parla delle paure di due uomini di mezza età, ma fondamentalmente tutti si possono rivedere nei nostri personaggi" racconta Canino ricordando che il testo è stato scritto direttamente da Muzzi mentre la regia è di Stefano Messina. "Compiuti i 50 anni, il signor Marini, che sarei io, decide di avvalersi per la prima volta nella sua vita di uno psicologo, interpretato da Muzzi. Lo sceglie sul web e la scelta ricade sullo psicologo sbagliato perché questo medico sta peggio del paziente" racconta Canino.
Nello studio si ritrovano così due persone, in pratica due facce della stessa medaglia, che discutono animatamente su tematiche esistenziali: dalla paura della morte alla voglia di restare giovani, dalle botte ormonali alla pancetta indelebile. "Le mie paure? Dei vari Trump, Putin e di questa sferzata seminazista. Insomma, ridare il mondo a chi in passato l’ha rovinato mi fa veramente paura" dice Canino che sull’andare dallo psicologo non ha dubbi. "Credo che l’analisi dovrebbe essere obbligatoria, vivremmo tutti molto meglio ma soprattutto dovrebbe essere obbligatoria per i politici, non possiamo pagare noi le loro turbe una volta eletti" scherza (ma non troppo). "Io ci sono andato e lo consiglio. Fa bene vedersi attraverso gli occhi di chi non ti conosce" aggiunge Canino.
Anche ai due protagonisti della commedia per uscire dalle sabbie mobili avrebbero bisogno di una guida, un sostegno, uno psicologo vero. Alla fine medico e paziente concordano sulla stessa consapevolezza: il vero elisir della giovinezza è la leggerezza, non bisogna mai perdere la voglia di sorridere nemmeno nei momenti più cupi della vita.
Barbara Berti