Ogni giorno i residenti di Badia a Settimo si affacciano alla finestra e scrutano il cantiere di piazza Vittorio Veneto. La speranza è quella di vedere qualche operaio che metta mano all’intervento di bypass stradale che porterà più posti auto e una viabilità tutta nuova per mettere in evidenza la piazza e collegare la passerella sull’Arno verso San Donnino.
Ma da settembre, ogni speranza è vana. All’ovest niente di nuovo, operai non se ne vedono, lavori non partono. "Vorremmo capire – racconta uno dei residenti della zona – quanto tempo ci vorrà per partire e finire l’intervento. Non importa indicare quanti giorni servono per fare i lavori, basterebbe capire se sono continuativi o meno. Ad oggi pare proprio di no". A settembre l’area è stata perimetrata e sono stati fatti i saggi per la bonifica bellica propedeutici ai lavori di completamento attorno a piazza Vittorio Veneto. Poi più nulla. "Ormai siamo a dicembre – dicono ancora i residenti che si sono rivolti al nostro giornale – ed è chiaro che non si vedrà nessuno almeno fin dopo la befana. Per noi questa cosa sta diventando un incubo, perché abbiamo davanti agli occhi quello che sta succedendo a San Giusto, dove ci sono quasi 20 mesi di ritardi nella conclusione dei lavori. Residenti e commercianti sono impazziti".
L’intervento è piuttosto importante per la vita della frazione della piana di Scandicci, in base al progetto sarà realizzata una nuova strada dietro il Centro civico Ofelia Mangini (ovvero l’edificio della ex scuola elementare), per collegare piazza Vittorio Veneto con via della Nave, oltre ci sarà a un nuovo parcheggio pubblico, un nuovo marciapiede, un nuovo tratto di pista ciclabile e la predisposizione per l’allestimento di un’area a verde.
I lavori costeranno mezzo milione di euro, salvo aumenti dovuti all’attesa. Secondo l’amministrazione non ci sarebbero problemi legati alle ditte, solo è necessario attendere il consolidamento della terra prima di cominciare gli scavi. La nuova strada, la pista ciclabile e i marciapiedi sono piuttosto importanti perché creeranno un nuovo collegamento tra il nucleo storico e via della Nave, il cui utilizzo è aumentato considerevolmente con la passerella sull’Arno che unisce Badia a San Donnino, alla sua stazione, anche se ancora di aumentare il numero di treni disponibili, ancora non se ne parla.
Fabrizio Morviducci