CARLO CASINI
Cronaca

Cantiere Esselunga via Mariti, operai della Vasari Costruzioni in protesta: “Mai stati pagati”

Firenze, otto lavoratori dell'impresa manifestano insieme al sindacato Sì Cobas: "Ci facevano lavorare senza le misure di sicurezza, pure i guanti ci siamo dovuti comprare da soli"

La protesta degli operai davanti al cantiere Esselunga di via Mariti (Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)

La protesta degli operai davanti al cantiere Esselunga di via Mariti (Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)

Firenze, 9 marzo 2024 - Otto operai, tutti pakistani e tutti assunti con contratto indeterminato, non sono mai stati pagati da quando hanno iniziato a lavorare, oltre due mesi fa. Sono i lavoratori della Vasari Costruzioni che hanno manifestato davanti al cantiere Esselunga di via Mariti, dove sono morti cinque operai.

"La Vasari Costruzioni è una delle molte ditte edili che lavorano in subappalto nei cantieri nell'area di Firenze – spiega la delegata sindacale Sì Cobas Francesca Ciuffo –. I lavoratori sono stati assunti a dicembre e hanno lavorato in tantissimi cantieri in appalto per grandi ditte come la Raggi o la Target Costruzioni, ma non hanno visto ancora un euro di stipendio, oltre al fatto che sono stati costretti a svolgere il lavoro senza nessun tipo di misura di sicurezza: senza casco, hanno dovuto comprarsi loro le scarpe, i guanti e tutti gli altri dispositivi”. 

I dipendenti della Vasari non lavoravano alla costruzione del supermercato, erano impegnati su altri cantieri come quello di una Rsa a Pontassieve e soprattutto di cappotti termici e 110%, ma hanno scelto il teatro del tragico crollo del 16 febbraio dove hanno perso la vita cinque operai “perché ci sembra un emblematico di quali sono le condizioni di chi lavora in subappalto nel settore dell'edilizia in questo Paese oggi e perché abbiamo visto tantissime persone fare le passerelle davanti a questo cantiere, ma non abbiamo ancora visto i lavoratori che ci possono raccontare come effettivamente si lavora – continua la sindacalista –. E pensiamo che se vogliamo dire ‘mai più morti sul lavoro’ dobbiamo dire prima ‘da oggi mai più subappalti, mai più appalti, mai più precarietà per chi lavora in questo settore’. Chiediamo che i loro stipendi vengano pagati, chiediamo che ci si schieri anche tra le istituzioni dalla parte di chi lavora senza diritti e che si abbiano dei fatti concreti per chi è ancora vivo e chi sta rivendicando i suoi diritti". 

A sollevare sospetti poi è la solidità della ditta stessa, fatto non raro denuncia la rappresentante: "La Vasari Costruzioni è una ditta che ha capitale sociale di un euro e questo ci sembra piuttosto interessante per capire come funziona il mondo dei subappalti che vengono create senza capitale sociale e quindi fin da principio, senza la possibilità di pagare i lavoratori: fanno lavorare le persone, non le pagano, chiudono le ditte, le riaprono e tutto continua così”.

Perciò, annuncia Ciuffi, "i lavoratori dal primo marzo sono entrati in sciopero. Abbiamo scritto alla Vasari per mettere in mora il pagamento degli stipendi e non abbiamo ricevuto nessuna risposta. L'unica comunicazione da parte dell'azienda è stata una contestazione disciplinare nei confronti di un lavoratore per lo sciopero, dicendo che era assente ingiustificato dal lavoro. Ma sappiamo bene che se uno sciopera non è presente”.