FRANCESCO INGARDIA
Cronaca

Il futuro del cantiere di via Mariti: “Tavolo con la proprietà”. Il Comune punta al parco

In commissione approvata una mozione della maggioranza per il dialogo con Esselunga. Funaro: “Confronto necessario, non possiamo decidere da soli. Resto a favore di un’area a verde”

Il cantiere di via Mariti

Il cantiere di via Mariti

Firenze, 13 marzo 2025 – Su via Mariti la politica continua a interrogarsi. In attesa, scollinato il primo anniversario, che l’autorità giudiziaria faccia luce sul tragico crollo nel cantiere Esselunga di Novoli costato la vita a 5 operai. I gruppi consiliari sono alla ricerca di una quadra, che sia il più “verde” possibile. Magari una in cui l’intero arco politico possa riconoscersi. Quel giorno non è ancora giunto, ma ieri qualcosa si è mosso. Le commissioni ambiente e urbanistica, in sede congiunta, hanno detto la loro. Partendo dallo spunto offerto già settimana scorsa dal leader di Spc Dmitrij Palagi, portatore di due testi separati.

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Il primo chiedeva di recepire la petizione - depositata in Comune con oltre 800 firme - del Comitato ex Panificio Militare e della parrocchia della zona, per “agire urgentemente per favorire la riapertura di via Giovanni da Empoli, derattizzare ed evitare l’abbandono dell’area segnata dalla strage”. Attualmente la via resta una lingua di strada interdetta, sbarrata e opprimente per i residenti, stretti tra il cemento verticale issato prima del crollo e il complesso residenziale. L’altro atto portato da Palagi raccoglieva l’istanza cara all’Assemblea 16 febbraio. Oggetto: la realizzazione di un parco al posto dell’ennesimo centro di grande distribuzione. “Purtroppo – constata Palagi – in commissione solo la Lista Schmidt ha espresso parere favorevole, la Lega si è astenuta mentre Firenze Democratica ha scelto il non voto. Il resto dei gruppi ha bocciato la richiesta. Valutiamo il passaggio come un arretramento rispetto alle dichiarazioni della sindaca e alle recenti aperture”.

La battuta d’arresto è stata generata dall’approvazione di un atto ‘di ampio respiro’ firmato dai due presidenti delle commissioni, Giovanni Graziani di Ave Ecolò (Ambiente) e del dem Renzo Pampaloni (Urbanistica). Un documento che tiene conto dei contratti in essere, delle convenzioni in vigore, delle scelte politiche attuate da amministrazioni precedenti a quella Funaro che avevano previsto una struttura commerciale da 8mila metri quadrati, dotata di parcheggio interrato su 2 piani, un giardino di 3.100 e un parcheggio di superficie da 60 posti.

Il crollo del cantiere Esselunga ha rimescolato le carte, evidentemente. E adesso la mozione Graziani-Pampaloni “invita la sindaca ad organizzare celermente un tavolo di lavoro con Esselunga per valutare una modifica del progetto approvato”. Tenendo conto di un paio di linee di indirizzo, come l’incremento delle aree a destinazione pubblica nelle aree scoperte (spazi verdi, aree ludiche e parcheggi pubblici) attraverso un ridimensionamento della superficie edificabile laddove fattibile”. Più, l’individuazione di porzioni di spazi nella parte costruita da “cedere o da destinare ad attività preferibilmente legate al tema della tutela della legalità e della promozione del lavoro, come, ad esempio, sedi di enti preposti nella promozione e nella sicurezza del lavoro, spazi per coworking per gli studenti e i lavoratori del quartiere”.

Una mozione che la diretta interessata, la sindaca Funaro, ha “accolto favorevolmente”, compresa la parte del tavolo operativo con Esselunga (la proprietà invece non ha rilasciato commenti). “Mi impegno ad aggiornare passo dopo passo i presidenti delle Commissioni e i consiglieri”, ha sottolineato Funaro, che si dice ancora a favore della realizzazione, al posto del cantiere dell’Esselunga, di uno spazio verde con aree di socialità per i cittadini, valutando la possibilità di destinare, nella parte già costruita, spazi ad attività legate alla tutela della legalità e della promozione del lavoro: “Mi sono sempre detta favorevole alla realizzazione di un’area verde al posto del cantiere ma è necessario il confronto con Esselunga, proprietaria dell’area. Non possiamo decidere da soli”.