ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Firenze, più di 700 cantieri in un anno: uno su quattro non è a norma

I numeri delle verifiche svolte dall’azienda sanitaria in tutta l’area fiorentina. Quelli passati al setaccio sono stati 736, irregolarità rilevate nel 26 per cento

Firenze, 19 febbraio 2024 – Un cantiere su quattro non è a norma. Per questo è necessario alzare la guardia. I dati che ieri sono stati presentati alla ministra del Lavoro Marina Calderone sono preoccupanti. Nel 2023 su 1.531 i cantieri edili controllati dall’Asl nell’area fiorentina (il 9,7% del totale) 390 sono risultati fuori norma, il 26%. Ma come funziona il sistema dei controlli per la sicurezza sul lavoro? "In un momento in cui vengono richieste nuove norme, l’unica legge che potrebbe aggiungere qualcosa alle norme esistenti è quella che prevede il reato di omicidio sul lavoro – spiega un tecnico della prevenzione dell’Asl Toscana centro che era assegnato al pool Grandi opere di via della Cupola, recentemente andato in pensione – Per il resto sarebbe sufficiente far rispettare le regole esistenti, stringenti e severe, rafforzando il personale in organico ai servizi di Prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro". Il cantiere di via Mariti è uno di quelli molto attenzionati. Che ricade all’interno del pool Grandi opere dell’Asl con una frequenza ispettiva bimestrale. All’ultima verifica tutto era risultato in regola e il nuovo controllo sarebbe avvenuto a giorni. In materia di sicurezza nei luoghi di lavoro ci sono due piani diversi, che negli ultimi anni si sono intersecati, pur con competenze diverse. In campo ci sono le unità funzionali di Prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (Pisll) che fanno capo all’azienda sanitaria di competenza, in questo caso l’Asl Toscana centro, e le sedi regionali e locali dell’Ispettorato nazionale del lavoro, l’agenzia del ministero del Lavoro che, sino a un paio di anni fa, si occupava esclusivamente della parte amministrativa, della tutela dei rapporti di lavoro e che adesso si occupa, con un diverso know how, anche di sicurezza, prima materia esclusiva dell’Asl. L’organico delle squadre dei Pisll Asl – organizzato in unità funzionali – si avvale di più professionalità, dal medico del lavoro agli ingegneri ai tecnici della prevenzione che si occupano dei controlli nei luoghi di lavoro; ma anche infermieri, assistenti sanitari e amministrativi maggiormente dedicati ad attività ambulatoriale per le malattie professionali. Il lavoro si muove su due linee di sviluppo, una di carattere penale (la notizia di reato è indirizzata a procura e titolare dell’impresa con segnalazione delle carenze riscontrate), una di ammenda: il titolare dell’azienda ha 30 giorni per risolvere le carenze, a quel punto viene fatta un’ispezione. Se le carenze sono risolte paga la multa (salata) e la notizia di reato viene archiviata. Altrimenti si va avanti nel penale e se le carenze sono gravi c’è il sequestro.