
Lavori in un cantiere
Firenze, 6 giugno 2022 - I cantieri della tramvia potrebbero accumulare ritardi rispetto al cronoprogramma che Palazzo Vecchio consegnerà alle aziende. E stavolta, se i ritardi fossero causati dalla difficoltà di reperimento delle materie prime, non potranno essere applicate penali. Insomma, saranno giustificati. L’apparato tecnico dell’assessorato alle grandi infrastrutture del Comune, la cui guida politica è affidata a Stefano Giorgetti, sta lavorando con lui all’applicazione del nuovo prezzario, in base al decreto del 18 maggio, per quantificare l’incidenza dell’aumento sulle tre linee. Ci sono situazioni diverse. I primi lavori che partiranno sono quelli relativi alla variante del centro storico: sarà riconosciuto l’aumento dei prezzi, si aggiorna il contratto e si va avanti. Ammesso che le imprese non si trovino in difficoltà nel reperimento dei materiali: in quel caso i tempi potrebbero slittare, e da decreto, non sarà possibile infliggere sanzioni per il rispetto dei tempi.
Purtroppo è difficile fare previsioni con tempi certi. "La bolla speculativa che ha fatto lievitare i prezzi con aumenti impressionanti non è direttamente collegata alla guerra né al Covid – spiega l’assessore Giorgetti – Si tratta proprio di una speculazione e come tale il mio pensiero è che possa concludersi in virtù del fatto che chi ha trattenuto le materie prime per causarne una carenza con conseguente aumento dei prezzi a un certo punto sarà costretto a rimetterle sul mercato".
Impossibile però sapere quando e come questo possa accadere. E la portata delle ricadute che a lunga distanza potrà avere. In questo momento sta mettendo in grande difficoltà gli appalti.
Anche per la linea tramviaria che arriverà a Bagno a Ripoli, in fase di ultimazione del progetto definitivo. Si tratta di un’opera inserita nel Pnrr, con il project già contrattualizzato: si tratta, pure in questo caso, di aggiornare l’importo finale. " Il Comune per finanziare gli aumenti di quest’opera – spiega Giorgetti – si aspetta il contributo dello Stato: si tratta di una cifra importante, tra i 6 e i 10 miliardi per tutta Italia". Il rischio di ritardi, va da sé: è identico a quello di tutte le altre opere.
Più complessa la situazione per la linea 4, destinata ad arrivare a Campi Bisenzio. Il progetto definitivo è all’approvazione del ministero. Ma si tratta di un’opera che che andrà a gara (non sarà realizzata come le altre due con la modalità del project financing). E per andare a gara il Comune deve avere da subito i soldi da garantire al vincitore. Prima della quantificazione dell’aumento, si trattava di 160 milioni. Potrebbero servirne quasi 200. Ma i calcoli ancora devono essere fatti. Bisogna capire come e dove trovare le risorse.