Firenze, 23 aprile 2025 – Frenate brusche, tempi di percorrenza raddoppiati, parcheggi introvabili. Per molti abitanti e lavoratori della zona est dei viali, il presente ha la colonna sonora dei lavori in corso e dei clacson che si rincorrono per colpa delle carreggiate ‘strozzate’ dai restringimenti.
Con i cantieri della nuova tramvia che avanzano, ogni giorno per gli automobilisti attraversare la zona che va da Piazza Beccaria a Gavinana diventa una “sfida a ostacoli nel traffico”.
“Bellariva è strangolata dai cantieri” racconta Andrea Leoni, esasperato. “La zona di piazza Oberdan è ai limiti del tollerabile. Il caos è la normalità: decine di lavori tutti insieme. Viviamo tra lo smog: com’è possibile non accorgersene?”.

Una domanda che si rincorre tra i cittadini, mentre i disagi crescono. “Tra lavori e piste ciclabili, lo spazio per le auto è dimezzato” sbotta il commerciante Massimiliano Pierattini. “Perdiamo clienti e il vero casino deve ancora arrivare con i lavori in piazza Beccaria”.
Lì oggi, tra i viali e le arterie che collegano il centro con le periferie, il traffico è diventato imprevedibile. Achille Grimaldi ormai ci mette quasi il doppio del tempo rispetto alla fase pre-lavori per attraversare la città: “La tramvia forse toglierà traffico una volta finita, ma per ora butta solo benzina sul fuoco. Da ponte alla Vittoria a piazza Ferrucci ci ho messo anche più di mezz’ora”.
Per i commercianti, i problemi si sommano. “I cantieri sui viali ’sovraccaricano’ anche Bellariva, togliendo i posteggi in una zona dove i parcheggi sono già carenti” spiega Roberta Angius, fioraia.
“Così i posti per lo scarico merci vengono puntualmente occupati. Non sappiamo più dove far fermare i fattorini. Va bene il progresso, ma servono ammortizzatori”. Le fa eco Gennaro Maddaloni, che gestisce un pastificio napoletano: “A Pasqua, molti clienti da fuori Firenze hanno rinunciato a venire per il caos che si è creato nella zona intorno a via Gioberti. E anche i fornitori fanno fatica”.
Un disagio che cambia abitudini, rallenta le consegne, esaspera gli automobilisti. “Attraversare i viali è un’impresa” dice Mattia Baveresi. “La zona di piazza Beccaria è da bollino rosso. Se posso, metto il navigatore e la evito”. Giovanni Mencacci è ancora più netto: “Da San Jacopino a Firenze Sud ci metto il doppio del tempo. Troppi lavori, tutti nello stesso momento. Parto prima, ma non è giusto”. Il traffico congestionato, però, non è solo una questione di nervi.
Danilo Bencistà segnala un aspetto critico: “Code e ingorghi sono pericolosi anche per i mezzi di soccorso. È un problema serio, non solo un fastidio”. Anche chi cerca di essere equilibrato fatica a trovare un lato positivo.
“La verità sta sempre nel mezzo” osserva Marco Bolognesi. “Da un lato il progresso, dall’altro i disagi. Forse si potevano cambiare i limiti o rivedere la circolazione in alcune zone per ridurre l’impatto”. Un’opinione condivisa da Jacopo Cambi: “Servivano alternative, incentivi per chi lavora lì. E tempistiche più gestibili: parliamo di mesi e mesi di lavori”.
Leandro Calderai, invece, parla di “ginepraio” da Sant’Ambrogio a Gavinana: “Forse si potevano scaglionare i cantieri. Nelle ore di punta si impazzisce. Vado in centro nel weekend, ma così passa la voglia”.
A complicare le cose ci sono anche i cambiamenti improvvisi: “Mi tocca guidare con il navigatore, non ci si capisce più nulla” dice Simone Paoli, tornato da poco dalla Spagna, dove vive con la famiglia.
“Giusto potenziare il trasporto pubblico, ma non creando questo caos. La città è irriconoscibile”. E poi c’è lo spettro di quello che verrà. Brian Marinai teme che i disagi non finiranno dopo i cantieri: “La carreggiata resterà comunque ridotta. E tutto questo per un mezzo che, diciamolo, spesso viene usato da chi non ha alternative all’auto”. Non tutti però sono sul piede di guerra.
“Capisco anche il Comune” dice Sara Berni. “Da qualche parte bisogna cominciare. Ora arriva la bella stagione e finisce la scuola: magari d’estate l’impatto sarà minore”. Ma Ilaria Calamandrei resta scettica: “Non credo che la tramvia toglierà davvero traffico”. Nel frattempo, Firenze si muove a rilento, tra deviazioni e lamentele: la città che verrà sembra ancora tanto lontana.