"I punti critici sono due: troppi subappalti a cascata che fraziona molto le imprese e poi diventa difficile coordinare le imprese nello stesso cantiere, anche dal punto di vista della formazione alle regole di sicurezza del cantiere. E dall’altro lato il massimo ribasso, o meglio il ricorso eccessivo al massimo ribasso". A indicarli è il sindaco di Firenze Dario Nardella che ieri, sia durante il sopralluogo al cantiere di via Mariti sia a margine del minuto di silenzio in piazza Signoria, ha più volte affrontato la questione degli appalti e della sicurezza sul lavoro, argomento per cui ieri, nel tardo pomeriggio, ha indetto una riunione straordinaria con la sua giunta.
"Quando parliamo di appalti e di opere ci vogliono regole chiare - dice Nardella -. Allo stato attuale, per gli appalti privati le regole sono pochissime, ci sono troppi spazi di flessibilità, troppi spazi vuoti dove si inseriscono meccanismi di contrattazione e anche di appalto di lavori che purtroppo producono queste tragedie". Nardella sostiene ci sia una sorta di deregulation: "Ci sono pochissime regole dal punto di vista dell’applicazione dei contratti. Con i cosiddetti subappalti a cascata si arriva al secondo, terzo, quarto, quinto livello di ditte subappaltatrici e ciò comporta molti problemi dal punto di vista della sicurezza, perché coordinare gli operai di tante diverse ditte per la sicurezza è molto difficile". Nel settore pubblico, invece "abbiamo il Codice degli appalti che ha tanti aspetti che possono essere migliorati perché non garantisce tempi rapidi e neanche la certezza sulla sicurezza". Una good practice la intende offrire proprio l’amministrazione comunale. "In queste settimane stiamo lavorando a un protocollo sui cantieri trasparenti e, sempre insieme ai sindacati, a un protocollo dei subappalti" prosegue Nardella.
Intanto, però, il Comune di Firenze si dichiara virtuoso in ambito sicurezza. "Sulle tramvie, di cui si parla tanto, abbiamo già applicato i principi dei cantieri trasparenti, anche quello è importantissimo perché consente di avere nel dettaglio tutti i dati sugli operai, registri, nominativi tutto quello che bisogna sapere sulle persone che stanno dentro a un cantiere" dice Nardella aggiungendo che i principi dei cantieri trasparenti interessano anche la scuola Iti Leonardo da Vinci. Altro cantiere ’sicuro’? Nella gara per il restyling dello stadio Franchi "abbiamo stabilito tre regole: reso obbligatorio il contratto per gli edili, più costoso ma che offre maggiori garanzie e previsto solo il 10% del punteggio legato al ribasso dell’offerta. Infine abbiamo vietato qualunque forma di subappalto a cascata. Se si vuole, le cose si possono fare. Il problema è che se ci fossero delle leggi, ci sarebbe una garanzia certa per i lavoratori" sostiene il primo cittadino.
Tornando poi alla questione dei cantieri privati, Nardella ribadisce che "in Italia non abbiamo regole adeguate" tanto che durante la visita odierna della ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, il sindaco chiederà un impegno concreto ed efficace". Vale la pena ricordare però che a Firenze esiste un accordo integrativo che risale al 2014, chiamato ’cantiere trasparente’ e riguarda proprio la filiera degli appalti privati. Un accordo che non è obbligatorio, per cui, non tutte le realtà decidono di applicarlo.