Caos Accademia e Bargello. La biglietteria resta a Opera. Vittoria al Tar, ma ricorso in arrivo

Stop alla decisione del Mic perché viene riconosciuto "il rischio concreto che lo scorporo del servizio possa compromettere la qualità dell’offerta". La direzione musei non si arrende.

Caos Accademia e Bargello. La biglietteria resta a Opera. Vittoria al Tar, ma ricorso in arrivo

Stop alla decisione del Mic perché viene riconosciuto "il rischio concreto che lo scorporo del servizio possa compromettere la qualità dell’offerta". La direzione musei non si arrende.

Stop alla revoca ad Opera Laboratori Fiorentini dei servizi museali alla Galleria dell’Accademia e ai musei del Bargello. Il Tar della Toscana, con l’ordinanza emessa nella giornata del 9 ottobre, ha sospeso in via cautelare la revoca dell’affidamento dei servizi di biglietteria dei due musei cittadini, decisa dal ministero della Cultura nei mesi scorsi, e che sarebbe dovuta passare, dal 1° novembre, per intero sull’app ’Ad Arte’. Per questo la gestione di Opera "proseguirà in continuità fino all’udienza pubblica del prossimo 5 marzo 2025, per la trattazione della causa nel merito". Ma il Mic, Ministero della Cultura, è pronto a fare ricorso.

L’ordinanza del Tar accoglie il ricorso presentato dall’Ati Giunti Editore, di cui Opera fa parte, "riconoscendo il rischio concreto che lo scorporo del solo servizio di biglietteria dal rapporto concessorio, che prevede anche l’erogazione di numerose e importante altre attività, possa compromettere la qualità dei servizi museali offerti in maniera integrata e aventi, come fine ultimo, la valorizzazione di strutture fondamentali per il patrimonio culturale fiorentino e toscano". La decisione, accolta "con favore" da Opera, "segna un passaggio molto importante in una vicenda che non riguarda solo l’Accademia e il Bargello, ma anche gli Uffizi, ed entra nel merito dell’importanza di una gestione integrata" dichiara Stefano Di Bello, consigliere delegato di Opera Laboratori. "Ci auguriamo che il maggiore tempo concesso dall’ordinanza offra a tutti gli interlocutori coinvolti l’opportunità di riflettere per non prendere decisioni affrettate, che rischiano di danneggiare il tessuto culturale, sociale ed economico del nostro territorio" conclude Di Bello.

La direzione generale Musei pare, però, avere già le idee chiare. Ricordando "che la concessione in essere, avviata nel 1998, è scaduta nel 2013, dopo una serie di proroghe peraltro censurate da Anac e Corte dei Conti per ‘gravi criticità’", la direzione generale Musei crede che "la nuova gestione internalizzata tramite la società in house del ministero, Ales spa, stabilita dalla direzione del museo dopo due gare annullate dal Consiglio di Stato" sia "il necessario ripristino di una situazione di correttezza amministrativa".

Barbara Berti