di Francesco Ingardia
Lo stop arriva dal Viminale. Il self check-in come biglietto d’ingresso per entrare negli alloggi turistici è illegale. Una disposizione sotto forma di circolare del dipartimento di pubblica sicurezza in seno al ministero che rappresenta la pietra tombale e messa al bando delle key box usate largamente dai gestori di affitti brevi per gli ospiti. La circolare firmata dal capo della polizia, Vittorio Pisani, fa leva non tanto sul fronte del decoro, visto che le chiavi vengono riposte in piccole casseforti simbolo dell’overtorurism con combinazioni appese su pali, ringhiere o portici di palazzi d’epoca delle città d’arte. Quanto piuttosto sul fronte della sicurezza. Con il Giubileo alle porte, c’è "rischio terrorismo" da calcolare, rivedendo al ribasso la percentuale. E allora la pratica degli ingressi senza contatto umano tra locatori e conduttori viene abolita. Nella misura in cui verrebbe meno il rispetto degli standard di sicurezza codificati dall’articolo 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (Tulps). Che stabilisce come l’accettazione degli ospiti debba avvenire solo se provvisti di documenti d’identità validi.
"Appare con chiarezza – recita la circolare – che la gestione automatizzata del check-in e dell’ingresso nella struttura, senza identificazione de visu degli ospiti, si configuri quale procedura che rischia di disattendere la ratio della previsione normativa, non potendosi escludere che, dopo l’invio dei documenti in via informatica, la struttura possa essere occupata da uno o più soggetti le cui generalità restano ignote alla questura competente, comportando un potenziale pericolo per la sicurezza della collettività. Da Venezia il ministro dell’Interno Piantedosi, oltre che annunciare l’arrivo di 120 nuovi agenti delle forze dell’ordine, rivendica la stretta: "Il modello delle key box è da superare perché è molto critico anche in termini di rispetto della normativa che impone una effettività del riconoscimento della persona che poi accede al servizio alberghiero. Ci sono episodi che testimoniano che viene utilizzato per eludere la completa applicazione della norma. Per cui siamo partiti con questa direttiva e intendiamo poi rafforzare anche i controlli".
Una linea sposata anche dal ministro Santanché: "Ringrazio Piantedosi e sottolineo la piena e proficua collaborazione – ha detto –. La nuova circolare del ministero dell’Interno sull’identificazione degli ospiti nelle strutture ricettive, infatti, è un passaggio essenziale per prevenire rischi e garantire un’esperienza turistica serena e positiva, sia ai visitatori che agli operatori". Il fronte dei sindaci, bipartisan, strizza l’occhio alla manovra restrittiva varata dal Viminale.
Il sindaco di Roma Gualtieri esprime "apprezzamento per una decisione auspicata da tempo, che fa chiarezza e che garantisce una migliore prevenzione degli abusi, più efficaci controlli sugli accessi e un primo freno alla concorrenza sleale". Lo stesso vale per la sindaca di Firenze, Sara Funaro. La quale ha chiesto proprio a Santanché in occasione del G7 del Turismo maggiori poteri in mano agli amministratori rispetto a quelli regolamentari come una legge speciale sul modello Venezia. Da Firenze è arrivato lo stop agli affitti brevi in area Unesco e il divieto delle stesse key box. Giusto a inizio mese ’bannate’ con adesivi rossi a forma di X dagli attivisti local. "Da parte del ministro Piantedosi e della ministra Santanchè arriva su questo tema un segnale di attenzione – è il commento di Funaro –. Lavorare su un turismo sempre più sostenibile e a misura di cittadino è un obiettivo da perseguire su cui la collaborazione interistituzionale è fondamentale".