
Turismo e affitti brevi, le città d’arte gestiscono l’ermergenza
Era nato (soprattutto) per provare a regolamentare affitti turistici brevi ed Airbnb. Ora il Testo unico del turismo della Toscana è stato impugnato dal Consiglio dei ministri, con l’accusa di violare alcuni articoli della Costituzione e le norme sulla libertà d’impresa. Che succederà dunque adesso? E come dovranno comportarsi i Comuni che puntavano a utilizzare la norma per gestire le città e l’overtourism? Lo abbiamo chiesto a Leonardo Marras, assessore alle attività produttive, all’economia e al turismo della Regione.
Tecnicamente cosa accade ora?
"A questo punto attendiamo che venga depositato il ricorso. Lo leggeremo per capire meglio i punti contestati, che paiono essere soprattutto quelli relativi agli affitti brevi, ad alcune norme sulle professioni turistiche, all’extra alberghiero non imprenditoriale e alle destinazioni d’uso. Chiariti questi aspetti delibereremo la costituzione in giudizio presso la Corte costituzionale. L’avvocatura della Regione Toscana sarà incaricata di depositarie la nostra memoria difensiva".
In attesa della decisione della Consulta cosa cambia?
"Nel frattempo la legge è efficace e vigente, quindi può anche essere tranquillamente applicata. Anche le amministrazioni comunali possono andare avanti nei loro rispettivi iter. Ovviamente se, alla fine, le norme dovessero essere dichiarate illegittime verrebbero annullate, ma siamo ottimisti sul fatto che alla fine ci verrà data ragione".
Vi aspettavate che la norma venisse impugnata dal governo?
"Inizialmente no, visto che aveva registrato apprezzamenti anche da parte di sindaci ed esponenti toscani del centrodestra. Un emendamento sugli affitti brevi era stato firmato dal consigliere Gianni Anselmi per il Pd, ma anche dai capigruppo di Lega, FdI, Movimento Cinque stelle e Italia Viva. La legge vera e propria era poi passata con il sì di Pd, Iv, Cinque stelle, ma anche con l’astensione della Lega. Proprio Fratelli d’Italia aveva chiesto che il gruppo dei Comuni in grado di regolare la locazione breve fosse ampliato, comprendendo tutti i capoluoghi di Provincia, inclusa Pistoia, che inizialmente non era coinvolta. Non penso che questo passaggio sia stato fatto per poi non applicare la legge".
Dunque inizialmente non ve lo aspettavate. Ma dopo?
"Dopo, di fronte all’atteggiamento del Governo, abbiamo iniziato a immaginarlo. D’altra parte, e mai era successo prima d’ora, la norma è stata bersagliata da ben otto ministeri che in queste settimane hanno presentato osservazioni, spesso capziose".
Come pensate che possa andare a finire?
"Siamo convinti di avere ragione e per questo la giunta regionale, come già detto, si difenderà e si costituirà in giudizio presso la Corte costituzionale, partendo innanzitutto dal fatto che il turismo è una materia di competenza della Regione e che abbiamo pieno titolo di legiferare secondo le esigenze del turismo".
Lei sta girando la Toscana per illustrare la legge: continuerà?
"Assolutamente sì, ho fatto già una decina d’incontri e ne ho altrettanti in calendario. Lunedì sarò a Livorno e martedì a Pistoia. L’interesse è tanto e questi appuntamenti servono anche a sciogliere i dubbi".