SANDRA NISTRI
Cronaca

Caos al concorso per educatori di asili nido "Limiti su età e titoli, requisiti fuorilegge"

Molti degli esclusi dal bando annunciano ricorsi che potrebbero stoppare l’assunzione di sei operatori tra Sesto e Campi. Ma l’assessore Martini replica: "Abbiamo interpretato bene la normativa. Tutto legittimo, per consuetudini e giurisprudenza".

Caos al concorso per educatori di asili nido "Limiti su età e titoli, requisiti fuorilegge"

di Sandra Nistri

L’ultimo concorso pubblico promosso dal Comune di Sesto per educatori di asilo nido risaliva al 1998. Dopo 25 anni l’amministrazione sestese e quella di Campi Bisenzio hanno pubblicato, due giorni fa, un nuovo bando per sei posti (quattro a Sesto e due a Campi, ma anche il Comune di Scandicci ha chiesto di poter attingere alla graduatoria). Ora però c’è il serio rischio di finire letteralmente sommersi dai ricorsi. Molti candidati che avrebbero aspirato a partecipare, infatti, sono stati bloccati dai requisiti individuati dai due Comuni, e in particolare quelli legati all’età e al titolo di studio: "Nel bando – sottolineano alcuni dei potenziali concorrenti esclusi – sono incluse solo persone dai 18 anni ai 40 e non sono considerati una serie di titoli di studio validi secondo la legge regionale per poter fare l’educatore, tra questi tutti i diplomi ottenuti prima del 2001, che invece hanno piena validità visto che solo dal 2001 è necessaria la laurea per lavorare nei nidi. Ma anche alcune lauree come quella in Psicologia vecchio ordinamento. C’è una legge che dice che questi titoli sono validi e non si capisce perché non debbano essere presi in considerazione".

Contestata anche la scelta della fascia d’età, al posto della quale nel bando avrebbe potuto essere prevista l’idoneità fisica all’impiego. Difficile quantificare il numero dei potenziali esclusi, ma sono sicuramente molti: un gruppo Whatsapp costituito soprattutto da chi non potrà partecipare conta già quasi 150 persone. A tutti loro risponde l’assessore alle Politiche educative Sara Martini: "Alcuni candidati hanno sollevato perplessità, tuttavia, dopo una attenta valutazione e uno studio approfondito da parte degli uffici coinvolti, riteniamo di aver operato interpretando correttamente la complessa normativa vigente. Per quanto riguarda il titolo di studio, il requisito della laurea deriva da una previsione del contratto collettivo nazionale di lavoro che richiede questo titolo per la qualifica oggetto del concorso".

"Il requisito dell’età massima ivece – prosegue l’assessore – risponde alla necessità pratica di disporre di personale in grado di svolgere una mansione che richiede impegno e sforzo fisico. Trattandosi di un lavoro usurante, l’obiettivo è di poter investire nel medio-lungo periodo, garantendo continuità educativa e limitando il ricorso al lavoro interinale alla copertura delle sole assenze di breve durata, mantenendo un’alta qualità del servizio. Dal punto di vista formale, la legittimità di questa previsione è sostenuta da consuetudini diffuse e da un’ampia giurisprudenza. Comprendo l’amarezza di chi si vede escluso in seguito al mancato possesso di questo requisito, ma è stato previsto per rispondere in maniera efficace alle peculiari caratteristiche di questo servizio".