Caos ricette elettroniche. Sistema ancora a singhiozzo. Regione in contatto col Ministero

Proseguono i guasti sui sistemi centralizzati per l’emissione gestiti dalla società Sogei del Mef. Disservizio nazionale che provoca disagi e complica il lavoro di medici di famiglia, pediatri e specialisti.

Caos ricette elettroniche. Sistema ancora a singhiozzo. Regione in contatto col Ministero

Medico di famiglia (foto d’archivio)

Il problema persiste. Da giorni il sistema di spedizione delle ricette elettroniche sta subendo rallentamente, blocchi a livello nazionale. Con tutte le ricadute del caso per gli ambulatori dei medici di famiglia, per il persistere dei sistemi in tilt. A inizio settimana l’Asl aveva parlato di un "disservizio sulla infrastruttura di livello regionale denominata Conticki, limitatamente ai servizi di presa in carico ricette dematerializzate e calcolo ticket. Le problematiche - ha spiegato l’Asl -per la prescrizione elettronica riguardano l’infrastruttura di livello regionale (denominata SIRE3) e l’ infrastruttura di livello nazionale (denominata SAC), quest’ultima fuori dal perimetro della funzione del sistema sanitario regionale tosscano".

E anche ieri, un’altra giornata nera. "Il sistema che permette ai medici di medicina generale, ai pediatri e a tutti gli specialisti ospedalieri di produrre ed emettere ricette elettroniche dematerializzate continua a funzionare a singhiozzo - si apprende dalla Regione -. Si tratta di un disservizio nazionale, che negli ultimi giorni ha creato in alcuni momenti addirittura un blocco totale, dovuto a guasti sui sistemi centralizzati gestiti dalla società Sogei del Ministero. Le strutture tecniche della Regione Toscana sono in costante contatto con il livello nazionale e con il Ministero dell’Economia e delle Finanze che gestisce il sistema della tessera sanitaria. Il blocco ha interessato, oltre alla Toscana, anche le altre regioni". A questo, si aggiunge il caso prenotazioni delle visite, punti prelievi, pagamento riscossione ticket in tutta la Regione. Comprensibilmente, il disservizio ha causato una reazione a catena che ha creato agitazione tra i pazienti,

soprattutto tra gli anziani.