Caos treni in Valdisieve. Mattina di arrabbiature per studenti e pendolari: "In ritardo all’esame"

Con il fiato sospeso a causa degli orari stravolti e delle soppressioni "I disservizi sono frequenti, ma in questi giorni siamo al collasso" .

Caos treni in Valdisieve. Mattina di arrabbiature per studenti e pendolari: "In ritardo all’esame"

Caos treni in Valdisieve. Mattina di arrabbiature per studenti e pendolari: "In ritardo all’esame"

Ieri mattina a Rufina e nelle altre stazioni in Val di Sieve qualcuno era davvero col fiato sospeso: gli studenti che nelle loro scuole, a Firenze, erano attesi per la prima prova dell’esame di maturità. Perché il loro treno era in ritardo, e altri, in precedenza, erano stati perfino soppressi. Ma anche i tanti lavoratori che ogni giorno salgono su quei vagoni non nascondevano la loro rabbia. "Disservizi e ritardi sono frequenti ma in questi giorni siamo al disastro. Un delirio", dicono in coro i pendolari della Val di Sieve. Una serie incredibile di treni soppressi, e poi ritardi, mancanza di autobus sostitutivi, niente informazioni ai viaggiatori. Insomma, il caos. C’è chi mostra gli screenshot dell’App di Trenitalia: 61 minuti di ritardo, 40 minuti, cancellato, cancellato. "Io la sera per tornare a Rufina – racconta Francesca – prendo il treno delle 17,55 in Santa Maria Novella. Non parte mai puntuale, almeno 5 minuti di ritardo, e tre volte al mese, chissà perché, viene cancellato. E anche stasera è stato soppresso. Una volta c’è l’estraneo sui binari, un’altra volta l’allarme bomba, oppure il treno ha un ritardo nella preparazione. Ora ci hanno detto che ci sono lavori sulla Faentina che si ripercuotono anche sulla linea Borgo – Pontassieve. Ma se fai i lavori di notte, perché cancelli i treni del mattino?". Anche Alessandro, non vedente, che usa il treno per andare al lavoro a Firenze è in difficoltà. "L’ultima ieri mattina – dice - . Sono arrivato in stazione per prendere il treno delle 6,43 e scopro che è stato cancellato. C’è quello delle 7,12, ma era venti minuti in ritardo. Alla fine io posso lavorare da casa e son tornato indietro. Ma non tutti hanno questa possibilità e conosco tanti che arrivano tardi sul luogo di lavoro, devono recuperare, e rischiano anche richiami. Per non dire degli studenti della maturità: sono già in ansia per l’esame, e viene a mancare anche il mezzo di trasporto".

"Ormai è una roulette russa, il treno passerà o non passerà? – si arrabbia Antonella, che parte da Contea. - Sono vent’anni che viaggio, e puntualmente i disagi aumentano con la fine della scuola. Ormai è un’incuria totale. E il presidente della Regione che dice? Basta con questo disinteresse assoluto". Elena invece va in stazione partendo da San Godenzo. "Uso il treno da quarant’anni – prima per andare a scuola e ora al lavoro. E in questi giorni siamo davvero al dramma: dalle 5 del mattino l’unico treno disponbile per Firenze è partito alle 7,25. Io ho timbrato un quarto alle 9 partendo da San Godenzo alle 6, per salire sul treno delle 6,25 che invece era soppresso. E sono già tre giorni che accade. In stazione a Dicomano non funziona il display, né l’altoparlante, non ci mettono autobus sostitutivi, nessuno avvisa, sembra di essere alla stazione di Beirut". E poi i treni del Mugello e della Val di Sieve a Firenze li fanno fermare ai lontanissimi binari 17 e 18: "E’ tutto un correre – si lamenta Elena – ho 63 anni, mica posso correre come una ragazzina".

Anche i bonus per i ritardi fanno arrabbiare i pendolari: "Dieci euro di bonus dopo due mesi non mi servono a nulla – nota Francesca –. Tanti servizi si pagano a consuntivo, acqua, luce, gas. Qui ci chiedono in anticipo i soldi per un servizio che poi non ci danno. Non è giusto. Ed è la disorganizzazione che fa arrabbiare. La gente non va presa in giro".

Paolo Guidotti