Firenze, 28 dicembre 2022 - San Silvestro è alle porte e l’appuntamento con il “veglione” di fine anno è lì a ricordarci che il confine tra divertimento e disagi è davvero labile. Tutti noi abbiamo condiviso con parenti e amici molte feste danzanti, nel passaggio tra il vecchio e il nuovo anno. L’allegria e l’euforia per questo cambiamento del calendario porta sempre con sé il desiderio di brindare e fare festa con gli amici. Ma non può passare in secondo piano un richiamo all’attenzione, affinché la festa non si trasformi in problema.
Lo scrivo confermando che i locali aperti al pubblico sanno come gestire i rapporti con gli avventori. Possono cioè garantire sicurezza, qualità e professionalità dietro un banco bar così come nelle cucine. Ma possono, anzi devono, rivolgersi ai più giovani ricordando che si va a festeggiare non a sfogare altre problematiche. Sicuramente la tendenza delle feste, tutte, è quella di bere un bicchiere in più, riconoscendo i propri limiti prim’ancora che quelli di legge.
Già dall’aperitivo al bar, per passare poi alla cena o al cenone (sia esso in un locale o in una casa), per poi svilupparsi nel conto alla rovescia e nel calice alzato al nuovo anno. Se uscite in gruppo, fate in modo che uno di voi sia sempre in grado di aiutare l’amico che dovesse eccedere. Prenotate un servizio di trasporto (taxi o Ncc) per tornare a casa senza mettere a rischio se stessi e soprattutto gli altri.
Cercate di assaporare il piacere della festa, fermandovi quando capite che state superando il limite di educazione e civiltà. A questo devono sopperire certo i barman professionisti nel non servire da bere a chi è già troppo su di giri, ma l’esperienza suggerisce che questo possa non bastare. Non è il momento di fare la morale, ma è piuttosto il tempo della riflessione aspettando la festa più bella dell’anno. Mi piacerebbe che i giovani lo capissero. Che non si mettessero a urlare per le strade, a urinare sui portoni o sulle auto, a spaccare le bottiglie nelle piazze, a rischiare di farsi male con i botti nel tentativo di far ridere gli amici.
Mi piacerebbe che tutto si svolgesse nel disagio minimo per I vicinati. Senza con questo eccedere neppure dall’altro lato, con divieti e proibizioni che poi si tradurrebbero nell’invasione delle vie, quelle si’ difficili da controllare. Lo scrivo da tempo, i locali sono l’ultima frontiera di una notte che altrimenti rischia di diventare senza limiti come insegnano le cronache delle piazze. Noi per primi, come gestori, dobbiamo esserne consapevoli nell’alimentazione, per quanto di competenza, i controlli interni. E ringraziamo le forze dell’ordine per il lavoro che affrontano.
A voi giovani mi rivolgo ricordando che una sciocchezza non può segnare un’esistenza. Divertitevi, ballate, comunicate tra voi (non solo con i telefonini, ma parlandovi), bevete un calice di bollicine, ma siate consapevoli di quello che può produrre un eccesso, qualsiasi eccesso. Anche i social sono stracolmi di annunci che promuovono party e feste di Capodanno: decine, anzi centinaia su tutto il territorio fiorentino e della provincia.
Cenoni con ballo in ristoranti, pub e locali serali con dj set fino al mattino, senza licenze di ballo, ville, dimore storiche, capannoni industriali diventano location improvvisate per cene a cui si unisce il ballo, senza licenza, offerto anche con possibilità di free drink senza limite o controllo. Una situazione non più tollerabile, l’abusivismo generalizzato di personaggi scaltri che lucrano anche sulla sicurezza dei ragazzi e che di fatto si sottraggono a tutte le normative del caso. Qui bisogna intervenire proteggendo i ragazzi sapendo che, la funzione fondamentale dell’educazione compete alle famiglie e, a ruota, alle scuole. Sappiamo che la società è cambiata. Ma non possiamo derogare da un appello a un divertimento gioioso, nel rispetto delle regole.
Riccardo Tarantoli, presidnete Silb Firenze