
Due giornate di convegno per fare il punto sulle vicende del ciclo pittorico
Non si può parlare di Rinascimento fiorentino senza passare dalla Cappella Brancacci, dove il delicato Masolino, ancora tardogotico, è affiancato da un rigoroso Masaccio che, partendo dalla sintesi volumetrica di Giotto, aggiunge la costruzione prospettica brunelleschiana e la forza plastica della statuaria di Donatello. Tra il 1424 e il 1428 nascono così nella Brancacci in Santa Maria del Carmine, gli affreschi sulle storie di San Pietro, uno degli esempi più elevati di pittura del Rinascimento, completati qualche anno più tardi da Filippino Lippi.
Sulle vicende del ciclo pittorio arriva ora un convegno organizzato dal Cnr Ispc, il Comune di Firenze e la Soprintendenza, per fare il punto sul restauro e sul progetto di monitoraggio, salvaguardia e valorizzaione finanziato da Friends of Florence e Jay Pritzker Foundation. Il convegno ’Progetto Brancacci’, si svolgerà martedì in Sala d’Arme a Palazzo Vecchio, e mercoledì alla chiesa del Carmine. Gli studi eseguiti nel corso del cantiere con le più avanzate tecniche di diagnostica, saranno illustrate al convegno aperto a tutti. La prima giornata è dedicata alle vicende storiche susseguitesi nel corso dei secoli e allo studio dei dipinti. Il secondo giorno è incentrato sugli aspetti conservativi, dalla valutazione dello stato alla proposta di ulteriori interventi e sulle nuove metodologie e tecniche di divulgazione e valorizzazione.
Lunedì, invece, nella Sala Vanni del Convento del Carmine, alle 15 presentazione del restauro della Madonna con Bambino, opera quattrocentsca in stucco policromo, finanziato dai Friends of Florence.
Olga Mugnaini