
Il maresciallo Nello Fasciolo (con le mani sul volto) già in forza al radiomobile della compagnia di Figline
Firenze, 25 ottobre 2018 - Sei anni di reclusione al maresciallo dei carabinieri Nello Fasciolo, già al nucleo radiomobile della Compagnia di Figline, accusato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio. Il tribunale (Marco Bouchard presidente, Elisabetta Pagliai e Barbara Bilosi) ha aderito alle richieste del pm Leopoldo de Gregorio e ha interdetto l’imputato in perpetuo dai pubblici uffici, dichiarando estinto il suo rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione. Fasciolo è stato poi assolto da alcune imputazioni Suo coimputato l’imprenditore Graziano Renzi, condannato a quattro anni (il pm aveva chiesto 4 anni e due mesi), e a sua volta assolto da alcune imputazioni. Assolta con formula piena «perché il fatto non sussiste» da un’accusa di abuso d’ufficio l’agente della municipale Denise De Simone, difesa dall’avvocato Antonio Voce. Per lei l’accusa aveva chiesto un anno perché la vigilessa avrebbe cercato «notizie su un procedimento a un imprenditore per abusi edilizi».Un altro imprenditore (e non Renzi) condannato a tre anni al termine di un procedimento-stralcio col rito abbreviato.
I fatti si riferiscono al 2015. Fasciolo fu arrestato il 6 giugno 2016, rimesso in libertà il 20 e di nuovo arrestato una settimana più tardi per aver disatteso le ‘indicazioni’ dei giudici del Riesame tra le quali il divieto di tornare a Figline. Invece fu visto in moto sul ponte di Matassino. E in auto, stesso territorio interdetto.
La difesa del maresciallo ha invocato l’assoluzione sostenendo che i controlli altro non erano che attività di routine, che non ci fu corruzione. Il tribunale ha dato una diversa connotazione a quasi tutti i fatti.
«Metteva a disposizione di un imprenditore (quello condannato nel procedimento-stralcio) la pubblica funzione ricoperta alla Compagnia di Figline»: così il tribunale in premessa alle pesanti accuse. In particolare: aver omesso di ricevere una denuncia su rifiuti pericolosi smaltiti illecitamente da un agriturismo intestato alla moglie dell’imprenditore; averlo avvisato del rischio di una denuncia, in modo da fargli nascondere i rifiuti da un’altra parte; evitargli un sopralluogo immediato. Per questi favori, l’imprenditore voleva ‘gratificare’ il maresciallo con un cellulare, l’uso della propria Porsche Cayenne, ospitandolo 4 giorni a sue spese in Egitto, mettendogli a disposizione un locale nell’agriturismo. Fasciolo avrebbe mediato tra Renzi e un dipendente assunto a nero in un negozio di Renzi, che l’aveva trovato a rubare e non poteva denunciarlo per via di quella assunzione ‘clandestina’. In cambio Fasciolo avrebbe ottenuto l’assunzione della figlia presso il bar del figlio di Renzi, pur se questa risulta antecedente alla presunta corruzione.
giovanni spano