Firenze, 5 febbraio 2024 – E’ scattata all’alba una imponente operazione antidroga dei carabinieri. E in tanti avranno notato l’elicottero che volava molto basso sopra il centro di Firenze.
SI tratta di una maxi-operazione guidata dai militari di Borgo San Lorenzo con il coordinamento della Procura di Firenze. Operazione condotta in tutta Italia e, con il supporto delle forze di polizia albanese, spagnola, olandese e tedesca, in altri Paesi dell’Unione Europea, oltre che con gli organismi di cooperazione Eurojust, Europol, Interpol e l’ausilio dello Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia. Ben 83 gli indagati, colpit a vario titolo da ordinanze cautelari firmate dal gip di Firenze su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia fiorentina.
L’operazione ha sgominato una organizzazione criminale transnazionale coinvolta, a diversi livelli, in attività di traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, eroina, Mdma, hashish e marijuana), in Italia e altri stati dell’Unione Europea, oltre che in Albania. L’indagine ha riguardato anche la filiera di spaccio al dettaglio delle medesime sostanze nel distretto di Firenze.
Ben settanta indagati sono finiti in carcere, 68 sono stranieri; di loro, 28 risiedono nel territorio metropolitano di Firenze, 36 in altre aree del territorio nazionale e 16 in altri Stati dell’Unione Europea e Albania. Otto persone sono ai domiciliari, quattro hanno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’indagine si è sviluppata fra il 2019 e il 2021. Sono state individuate quattro diverse strutture criminali in collegamento tra loro, composte da italiani e albanesi, basate una in Olanda, un’altra in Albania e le altre due in Toscana (da cui però si spostavano sull’intero territorio italiano); a Firenze c’erano i depositi per lo stoccaggio e l’officina meccanica dove venivano modificati i veicoli destinati al trasporto della droga (a Bologna). Ma nel sacco è finita anche la rete di spacciatori al dettaglio, che infestavano il Mugello e l’intero territorio metropolitano fiorentino.
L’accusa più pesante riguarda 28 persone (associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti), per altre 68 c’è trasporto o vendita delle stesse sostanze (13 di loro in stato di libertà, per ipotesi di spaccio di lieve entità).
Le indagini partirono nel 2019 quando una partita di 2 chili di marijuana fu sequestrata in piazza Muratori a Firenze a un albanese di 42 anni. Si trattava di un trafficante di spessore con collegamenti in Olanda, Francia e Spagna e seguendone gli spostamenti ne è stato possibile ricostruire la rete criminale.
Durante le attività, sono emersi i collegamenti di questa prima organizzazione nazionale con un’altra, sempre di Firenze, che riceveva grossi quantitativi di hashish e marijuana dall’Albania, trasportati su gommoni a Grotte di Castro (Lecce) e poi da là, su strada, a Firenze, in zona Campo di Marte, da dove venivano smerciati in Italia e in Germania.
Due arresti eccellenti di corrieri hanno svelato l’ampiezza delle operazioni: in Germania venne fermato (grazie alla collaborazione con Eurojust) un Italiano con 25 chili di marijuana, a Firenze un altro con 80 chili sempre della stessa sostanza. Infine lo stesso responsabile dell’organizzazione, obbligato dall’arresto dei suoi manovali a effettuare uno spostamento di persona, venne arrestato in Puglia alla guida di un furgone con 340 kg tra hashish e marijuana, il cui forte odore cercava di nascondere con deodoranti per auto.
Sei delle decine di ordinanze sono state eseguite a Prato, dove è stata ritrovata anche una pistola rubata. Un arresto invece è stato eseguito in provincia della Spezia.