Firenze, 28 giugno 2022 - «A Sollicciano si deve curare l'igiene, dobbiamo dare la possibilità ai detenuti di vivere una normalità, questo non sta accadendo. Loro devono convivere con gli scarafaggi e le cimici: la mattina mi fanno vedere le punture ed è inaccettabile. Poi c'è il problema del caldo, non si respira». A lanciare l'allarme è il cappellano del carcere di Sollicciano, a Firenze, Vincenzo Russo, a margine di una conferenza stampa a Palazzo Vecchio. «I problemi sono tanti - ha aggiunto Russo -. Dalla tossicodipendenza alla malattia mentale. Come ho detto c'è tanto sporco, anche nelle aree comuni. All'interno di Sollicciano ci sono 44 etnie, la convivenza in queste condizioni diventa difficile. Dobbiamo investire queste persone».
Secondo Massimo Lensi di Progetto Firenze, a causa del caldo, «stanno aumentando i casi di autolesionismo e di disturbo psichico: i casi di disturbo psichico sono saliti al 49,2% del totale dei detenuti, la situazione è grave. Al garante regionale ma pure a Comune, Città metropolitana, prefettura chiediamo un tavolo tecnico per affrontare ad esempio l'emergenza caldo». Per il consigliere di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi «la situazione descritta è insostenibile, mancano dignità e diritti dei detenuti, bisogna che il Comune di Firenze si faccia carico della situazione». Da quanto si apprende quello delle cimini nel carcere fiorentino è un problema ricorrente rispetto al quale il penitenziario ha un contratto per disinfestazioni periodiche.