Caos Sollicciano, indignazioni e polemiche. Il detenuto che si è suicidato aveva fatto reclamo

La vicenda della rivolta dei detenuti per protestare contro le condizioni definite “pessime” del penitenziario. Tante le reazioni del mondo della politica e dell’associazionismo a quello che è diventato un caso-simbolo italiano. La giunta regionale svolgerà riunione straordinaria

Firenze, 6 luglio 2024 – La vicenda del carcere di Sollicciano, con la rivolta dei detenuti per le condizioni del penitenziario considerate particolarmente carenti e il suicidio di un giovane detenuto pongono una volta di più sotto i riflettori la vicenda degli istituti di pena italiani e dei problemi che li attanagliano. A Sollicciano la rivolta in sé e per é è rientrata. Restano le polemiche. E ci si concentra in particolare sulla vicenda del ventenne recluso che si è tolto la vita.

Il giovane detenuto

In un reclamo, presentato a febbraio scorso al tribunale di sorveglianza di Firenze con l'assistenza di Altro Diritto, il ventenne tunisino suicidatosi giovedì scorso, aveva chiesto "il ripristino delle condizioni di salubrità", dovendo vivere in cella senza acqua acqua ma con cimici, muffa e topi. Il giovane, come riportano oggi alcuni quotidiani, sollecitava i giudici a "ordinare alla amministrazione penitenziaria di porre fine alla lesione e alla limitazione dei suoi diritti", legata alla condizioni degradanti della struttura penitenziaria fiorentina, chiedendo, in caso di accoglimento, di trasmettere il reclamo in Procura per accertare se la detenzione in quelle condizioni configurasse il reato di tortura: "L'Amministrazione penitenziaria ha agito con crudeltà ponendo in essere un trattamento inumano e degradante per la dignità delle persone".

Lenzuoli dati alle fiamme durante i momenti della rivolta nel carcere di Sollicciano dopo il suicidio di un detenuto (New Press Photo)
Lenzuoli dati alle fiamme durante i momenti della rivolta nel carcere di Sollicciano dopo il suicidio di un detenuto (New Press Photo)

Il tribunale di sorveglianza

L'udienza al tribunale di sorveglianza si era svolta il 22 maggio, era in attesa della decisione. Il reclamo del giovane tunisino non è un caso isolato. Sono numerosi gli esposti per chiedere uno sconto di pena e il ripristino di condizioni dignitose presentati dagli avvocati dei detenuti di Sollicciano. A dicembre scorso a un 58enne sudamericano, condannato per omicidio, il magistrato di sorveglianza sulla base del ricorso del l'avvocata Elisa Baldocci ha concesso uno 'sconto' di 312 giorni di pena, riconoscendo il "trattamento degradante" subito negli otto anni di detenzione a Sollicciano a causa delle pessime condizioni del carcere fiorentino.

Magistratura democratica

L'esecutivo di Magistratura democratica prende posizione riguardo la dura protesta dei detenuti del carcere di Sollicciano di ieri e della notizia del cinquantunesimo suicidio dall’inizio dell’anno di una persona ristretta. "Oltre a sollecitare un serio programma di investimenti che riguardi infrastrutture, servizi sanitari, operatori, accesso al lavoro, attività risocializzanti – si legge in un comunicato – Magistratura democratica si dichiara vicina e pronta a convergere con i singoli e le associazioni che percepiscono la situazione dei reclusi come incompatibile con i valori costituzionali, sintomo di una inquietante e più generale disattenzione verso le marginalità sociali. Per questo torniamo a chiedere l`adozione di misure urgenti per ridurre il sovraffollamento carcerario quali l`amnistia e l`approvazione del disegno di legge sulla liberazione anticipata speciale".

Fdi: “Serve carcere nuovo a Firenze”

"Nelle carceri italiane non si vive bene", "l'unica soluzione che io vedo su Sollicciano è costruire un carcere nuovo a Firenze. Mi è stato detto dell'impossibilità di costruire un nuovo carcere" perché durante i lavori c'è la criticità su "dove si mettono i detenuti che stanno a Sollicciano. Credo che sia un problema facilmente risolvibile". Lo ha affermato il neo eurodeputato Francesco Torselli, a margine degli Stati generali degli eletti di Fdi della provincia di Firenze, dopo il suicidio del 20enne nel carcere di Sollicciano . "Sollicciano non può continuare a essere in queste condizioni", ha aggiunto Torselli.

Le Pubbliche Assistenze: “Condizioni medievali”

I parlamentari toscani diano il loro contributo per "fermare l'orrore nel carcere fiorentino". Questo l'appello rivolto da Dimitri Bettini, presidente delle Pubbliche Assistenze toscane che si dicono disponibili a percorsi di reinserimento. "C'è un angolo di Toscana dimenticata - afferma Bettini in una nota -. Dove i diritti e la dignità delle persone sembrano essere un qualcosa di remoto o irraggiungibile. Sono le carceri della nostra regione, segnatamente quello di Sollicciano, dove si vive in condizioni disumane, in mezzo alla sporcizia, ai parassiti, ai ratti. I governi e i parlamenti di ogni colore, sono gli unici responsabili delle condizioni medievali nelle quali vivono i detenuti.

In Regione seduta straordinaria

Per lunedì 8 luglio è in programma "una seduta straordinaria della Giunta regionale – dice il presidente della Regione Eugenio Giani – dedicata ad una informativa sulla situazione delle carceri in Toscana e particolarmente alla questione relativa a Sollicciano. E' necessario, a questo proposito, che il ministero della Giustizia dia seguito al progetto volto al risanamento e rigenerazione della struttura carceraria ed ad interventi urgenti sotto il profilo igienico sanitario e ancor di più al ripristino di condizioni di vita dignitose per tutti coloro che sono soggetti a misure detentive".