Caldissimo d’estate, freddissimo d’inverno. Cimici, cibo in scadenza o scaduto, muffa. Celle luride, detenuti in condizioni di disagio psichico. La situazione del carcere di Sollicciano, più volte documentata dai reportage pubblicati sulle pagine de La Nazione , è drammatica. Sollicciano però non è l’unica struttura con questi problemi perché in tutta Italia se dici carcere pensi solo all’inferno. Su questo tema il deputato Pd (e capogruppo dem in Commissione Giustizia) ed ex assessore a Firenze, Federico Gianassi (foto) si sta battendo con forza. "I tagli all’amministrazione penitenziaria ed al Dipartimento della Giustizia minorile non verranno cancellati – ha detto durante la discussione del suo ordine del giorno al Decreto Pa2 ieri alla Camera -. Il governo ha infatti bocciato nell’aula di Montecitorio il nostro atto che proponeva di reintegrare le risorse tagliate con il bilancio 2023 per assumere agenti, ristrutturare le carceri e promuovere la funzione rieducativa della pena".
Secondo Gianassi, "la destra ignora la gravissima situazione sulle carceri: strutture fatiscenti, fredde di inverno, roventi di estate, tanti detenuti in condizioni di disagio psichico, tanti i suicidi; in queste condizioni precarie operano gli agenti e tutta l’amministrazione penitenziaria in sottorganico". "Le terribili condizioni delle carceri italiane sono tornate all’attenzione del dibattito pubblico, anche grazie a preziosi contributi giornalisti come avvenuto con il reportage del Quotidiano Nazionale – ha ricordato Gianassi -. Sono emerse la fatiscenza delle strutture, l’inadeguatezza dei luoghi spaventosamente freddi d’inverno e roventi d’estate, la presenza di detenuti in condizioni di disagio psichiatrico e molte altre storture che non sono più compatibili con un sistema di esecuzione della pena degno di un Paese civile. Tali criticità sono state riscontrate anche nel carcere della mia città, Sollicciano. Non bastano le parole, servono fatti. Occorrono interventi urgenti e sistematici".
Niccolò Gramigni