
Il sottosegretario Andrea Delmastro (ImagoE)
Firenze, 28 aprile 2025 – Dai fucili antidroni per intercettare e abbattere la droga che entra in carcere, alle squadre (Gio) di intervento speciale in grado di entrare in azione in un’ora in caso di eventi critici con l’ausilio della nuova figura di un negoziatore, agli oltre diecimila nuovi poliziotti della Penitenziaria in Italia che Andrea Delmastro, sottosegretario alla giustizia, si intesta in toto nell’ambito di un articolato piano-carceri. “I poliziotti andranno da maggio in poi a dare una boccata d’ossigeno ai penitenziari, dopo aver tamponato l’emergenza turnover dovuta ai pensionamenti. Avessero fatto di più i sottosegretari che mi hanno preceduto oggi avremmo un problema di sovraffollamento di agenti nelle carceri invece che di detenuti – sferza –. Ho quasi 50 anni, quando sono nato mancavano 10mila posti nei penitenziari, oggi dopo tutti i provvedimenti svuota-carceri, ne mancano altrettanti: significa che vanno intraprese altre strade”. Delmastro sbarca a Firenze in visita al contestato carcere di Sollicciano dove alberga una situazione drammatica, soprattutto sul fronte dell’edilizia carceraria: infiltrazioni di acqua, cimici, assenza di docce nelle celle, freddo l’inverno e caldo d’estate. E arriva annunciando un pacchetto di interventi salva-Sollicciano, perché “l’abbattimento è una soluzione che non ci possiamo permettere nell’immediatezza, ma questo non significa che un domani, realizzate le opere del commissario straordinario non si possa pensare all’abbattimento”, spiega rispondendo a quanti – dalla sindaca Sara Funaro, ai magistrati di Md, alle Camere penali – ne chiedono l’immediata chiusura per una situazione invivibile, già sanzionata anche dalla magistratura di Sorveglianza. “Ora ci concentriamo su interventi di grande respiro in grado di dare subito un volto nuovo a Sollicciano”.
Ma insieme ai 7,5 milioni di euro per proseguire il risanamento della struttura che ha subito un pesante stop a causa dell’appalto e della errata progettazione precedente, e ai 2,6 milioni per dotare il penitenziario di un sistema di videosorveglianza, Delmastro annuncia una partnership pubblico-privato che partirà proprio da Firenze, ma interesserà anche altre strutture penitenziarie, per l’efficientamento energetico. “Il fatto che si sia fatto avanti un player importante come Edison è un passaggio fondamentale ”, chiosa. Ma oltre agli interventi di edilizia che saranno seguiti da un commissario straordinario con un fondo di 250milioni di euro (in carica fino a dicembre 2026), Delmastro ci tiene a snocciolare i nuovi progetti: dotazioni supplementari per il personale, dai caschi ai guanti antitaglio agli scudi antisommossa, squadre di intervento rapido (entro un’ora dall’evento critico) con aliquote attive a breve in ciascuna regione (il nuovo Gio) e fucili abbatti-droni. “La maggior parte delle sostanze stupefacenti che entra in carcere arriva con i droni – spiega a Qn-La Nazione Delmastro –, per questo abbiamo dotato il corpo di polizia penitenziaria di fucili studiati appositamente per abbatterli e presto saranno installate in ciascun penitenziario le relative postazioni. “Stiamo investendo molto in tecnologia per rendere le carceri più sicure: da una parte nuove unità cinofile, dall’altra stiamo studiando di dotare le carceri di scanner speciali, ma molto costosi, in grado di intercettare l’ingresso di droga e, infine, i fucili antidroni con la formazione apposita del personale”. Sul fronte degli eventi-critici il ministero ha anche reso operativo un manuale di pronto-intervento per gli agenti, in grado di indirizzarli verso situazioni a rischio. “Vorrei anche poter annunciare che gli agenti da giugno avranno in busta paga 100 euro in più – e ovviamente i graduati a seconda dei rispettivi contratti – per dare un segnale di vicinanza a quanti ogni giorno si occupano della sicurezza delle nostre comunità”.
“Più in generale la velocità garantita attualmente dal Dap dipende anche dalla nuova struttura organizzativa con uomini e donne in divisa che conoscono molti dei problemi che sono chiamati a gestire”.