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Ospedale (foto di repertorio)
Firenze, 26 febbraio 2023 - Continua l’emergenza dell’emergenza. E’ diventata una consuetudine che i pronto soccorso vengano presi d’assalto dai pazienti che non trovano altrove risposta ai bisogni di salute. E finisce che si scambi la consuetidine per normalità. Una normalità che sembra non destare particolari preoccupazioni nel mondo politico, quasi che senza intervenire i problemi si possano risolvere da soli. Ma non è così, non c’è normalità per i pazienti costretti ad attendere giorni un posto letto per il ricovero in un reparto. Non è normale che, ormai da anni, il personale ridotto all’osso sia costretto a un superlavoro .
E l’anomalia è così grave da richiedere misure urgenti. Quali? Saranno i tecnici a suggerirlo alla politica. Ma non si può aspettare ancora.
A Careggi a fronte di una serie di giornate difficili con un numero di accessi spaventoso – fino a 350 persone al giorno – e di un sistema che non concede abbastanza posti letto nei reparti per garantire il ricovero ai pazienti in tempi accettabili, è stato dato lo stop (temporaneo) a tutti i ricoveri programmati. Nonostante la misura di grande impatto, perché blocca anche l’attività programmata dei reparti non solo di Medicina ma anche a tutte le altre discipline di area medica (mentre continuano ad andare avanti i ricoveri per gli interventi chirurgici), la situazione non è migliorata molto. D’altra parte anche nei reparti ci sono pazienti complessi che non possono essere dimessi in tempi rapidi. Ma rimandare i ricoveri può causare, a sua volta, ulteriori accessi al pronto soccorso. "Servono soluzioni drastiche, altrimenti anche la Toscana si ritroverà come altre Regioni a dover fare i conti con i pronto soccorso gestiti dai privati, dove non c’è garanzia sulla selezione del personale – dice Gerardo Anastasio, segretario regionale del sindacato Anaao – La tomba della sanità pubblica".
"Presto con l’intersindacale torneremo a farci sentire dalla politica: abbiamo intenzione di chiedere un’audizione in commissione sanità e in consiglio regionale – racconta Anastasio – Anche perché tutte le proposte che abbiamo fatto sono rimaste lettera morta". Le strutture sono sotto organico, "ma anche le assunzioni arrivano con il contagocce perché i medici non ci sono", dice. Per non parlare degli stipendi. "La delibera che prevede i 100 euro l’ora per l’attività aggiuntiva dei dottori in pronto soccorso ancora non è stata approvata, ma non ci sono i soldi, e dal governo non arrivano notizie positive", spiega Anastasio.
"Dovremo comunque trovare un sistema per gestire l’emergenza", interviene il direttore del pronto soccorso di Careggi, Stefano Grifoni, che è anche alla guida della struttura regionale del Governo clinico. Non ci sono formule magiche, ma ricette da mali estremi per attenuare la pressione. "I codici a bassa priorità, che sono il 70% degli accessi, devono essere gestiti al loro arrivo, ma fuori dal pronto soccorso".