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Un medico (foto archivio Germogli)
Parlano di un primo segnale di sblocco, importante, i due sindaci di Palazzuolo e Marradi, Marco Bottino e Tommaso Triberti. "Ora – aggiungono - dovrà seguire una soluzione definitiva, anche perché ad agosto andrà in pensione il dottor Enzo Leonardo". Al Consiglio tra i due comuni, mai tenutosi prima in forma congiunta, sono stati messi sul tavolo i primi risultati concreti, per trovare una soluzione alla gravissima carenza dei medici di famiglia. E intanto monta la polemica politica, con il centrodestra compatto che sia a Marradi che a Palazzuolo chiede le dimissioni dell’assessore regionale alla sanità. Ora Comuni e Sds del Mugello contano che quanto accordatodall’azienda sanitaria, possa dare una prima risposta al problema. Cinque ambulatori settimanali, 3 a Marradi, 2 a Palazzuolo, in parte coperti dalla guardia medica rafforzata, e per 3 volte dai medici di medicina generale a turnazione, che già sono disponibili; un incentivo di 5 euro su ogni nuovo paziente dell’Alto Mugello acquisito dai medici, ambulatorio e segreteria gratis, e altri incentivi sulle giornate di ambulatorio effettuate: questi i bonus messi sul tavolo per favorire l’arrivo di nuovi camici bianchi tra i monti dell’Alto Mugello. "Io e Triberti lo avevamo proposto fin da dicembre – nota il sindaco di Palazzuolo -. L’incentivo è necessario per favorire la presenza nelle zone disagiate come le nostre. E questo sblocco degli incentivi potrà influire anche nel reperimento di figure a tempo indeterminato, non solo in questa fase". "Certo – nota il sindaco marradese – si poteva fare prima, senza giungere a questi punti critici". Ma i sindaci bocciano la richiesta di dimissioni dell’assessore regionale che viene dal centrodestra: "Di fatto è l’assessore regionale Bezzini che ha sbloccato la situazione, vincendo le resistenze dell’Asl - dice Bottino - Chiedere le dimissioni per la mancata presenza al Consiglio, detta poi da un centrodestra dove non si dimette mai nessuno, mi pare una sciocchezza". Ma FdI e FI insistono ricordando che la situazione risulta grave da tempo ed evidenziando "la negligenza e scarsa visione amministrativa nel ritenere, a quanto pare, non urgente, la questione dall’apparato regionale".
Paolo Guidotti