Firenze, 9 settembre 2022 - Il Re d’Inghilterra da Principe del Galles è stato spesso a Firenze e in Toscana, in visite ufficiali e in privato. Non poche le occasioni che lo hanno visto seduto sotto gli ulivi nelle campagne più belle a dipingere i suoi famosi acquerelli per immortalare panorami ed emozioni, e questo fin da giovane. Del resto Carlo III ama la natura e l’arte e il nostro territorio è certo uno dei suoi preferiti. Come testimonial e sostenitore di una moda naturale e sostenibile è venuto a Firenze nel 2017, circondato dai migliori imprenditori del settore tessile specie per le stoffe maschili, e come sempre ambasciatore del british style come solo lui sa esserlo.
"Mi raccomando, comprate sempre più lana dall'Inghilterra!", disse allora scherzando agli imprenditori del filato e del tessuto Made in Italy intervenendo alla mostra particolare e splendida che gli è stata dedicata in Sala Bianca, a Palazzo Pitti, trasformatasi in un momento di ricerca, intelligente presa di coscienza dei valori dell'ecosostenibilità di questa materia nata nella notte dei tempi eppure modernissima per le performance che proprio le imprese italiane del settore hanno saputo creare e diffondere nella moda. Con Carlo anche Camilla, duchessa di Cornovaglia, che in omaggio alla Sala Bianca ha indossato uno chemisier a pieghe di seta bianca, sempre sorridentissima, mostrando interesse e curiosità per i tanti pezzi di tessuto e di maglia esposti nell'allestimento leonardesco ispirato all'uomo vitruviano dell'architetto Alessandro Moradei con la ideazione e realizzazione dell'esposizione dello stilista Angelo Figus, circa 90 imprenditori espressione del meglio della manifattura italiana.
"Questi spazi sono magnifici, commuovono per la loro bellezza", disse Carlo d'Inghilterra in monopetto blu (realizzato dal sarto di corte ma in tessuto italiano Zegna), camicia rosina e cravatta celeste, che alla fine del tour tra le stoffe in Sala Bianca sotto gli stucchi e i lampadari di Boemia po si è concesso uno sguardo magnifico sui principali monumenti fiorentini sulla terrazza del Rondò di Bacco, al braccio di Camilla, anche lei piena di curiosità e di gentilezza per gli imprenditori.
Nel tour fiorentino questa a Palazzo Pitti è stata una tappa importante perché Carlo ha lanciato e patrocinato nel 2010 un programma di educazione della lana come fibra eco-sostenibile che si chiama The Campaign for Wool che per questa esposizione fiorentina ha trovato il valido sostegno di The Woolkmark Company col supporto e la collaborazione di Ideabiella e Pitti Filati. La filosofia del principe si riassume nella frase: vivi verde, scegli la lana. E il filmato proiettato in Sala Bianca delle pecore al pascolo in Australia e Nuova Zelanda ne rappresentava tutta la verità.
Già a settembre scorso il Principe di Galles, ricevendoli nel tradizionale kilt rosso, aveva invitato molti produttori italiani a Dumfries House in Scozia per la Dumfries House Wool Conferenxe dove si è promossa la lana come fibra naturale e si sono gettate le basi per la mostra in Sala Bianca (dove nel luglio del 1952 si tenne la prima sfilata ufficiale di alta moda italiana organizzata da Giovan Battista Giorgini), come raccontò l'ad di Pitti Immagine Raffaello Napoleone. A ricevere Carlo e Camilla Fabrizio Servente direttore di Woolmark che ha detto loro "Benvenuti nell'Italia della moda e della lana", e Eike Schmidt direttore delle Gallerie degli Uffizi poi li aveva accompagnati per un giro agli appartamenti reali di Palazzo Pitti.
Ad un anno dalle nozze (9 aprile 2005) ecco ancora un incontro con la sartorialità fiorentina da parte di Carlo e Camilla: nel marzo 2006 eccoli a Siwa, magnifica oasi nel deserto egiziano, dove hanno visitato la città vecchia di sale e sabbia e hanno incontrato lo stilista fiorentino Ermanno Scervino e il Ceo del brand Toni Scervino anche loro a Siwa per inaugurare una scuola e un laboratorio di ricamo per le donne dell’oasi. I reali di oggi allora erano complici e innamorati, sempre mano nella mano e sorridenti, curiosi di vedere le ricamatrici al lavoro sui loro disegni arcaici e di ammirare le creazioni che con quegli stessi capolavori di ago e filo Ermanno Scervino realizzava nel suo atelier a Firenze.
“Non ci dimenticheremo mai della gentilezza dell’allora principe del Galles - dice Ermanno Scervino - e della simpatia della duchessa di Cornovaglia. Ricordo una coppia felice e affiatata. Carlo III allora si interessò molto al nostro laboratorio di ricami e al nostro progetto di inclusione delle donne di Siwa che guadagnavano la libertà e il lavoro producendo quelle meraviglie di ago e filo a disegni arcaici per noi”.