Firenze, 31 agosto 2022 - Luci spente da piazza della Repubblica a piazza della Signoria fino a Novoli e Gavinana per dire no al caro energia. Anche Firenze, come tutta Italia, ha aderito all'iniziativa promossa dalla Confcommercio in collaborazione con Federdistribuzione, ANCD-Conad e ANCC-Coop.
A mezzogiorno in punto, e per un quarto d’ora, tanti negozi, supermercati, bar e ristoranti hanno spento insegne e luci. Un gesto simbolico, in concomitanza con la conferenza stampa durante cui, a Roma, la confederazione delle imprese di commercio, turismo e servizi ha diffuso il documento unitario con le proposte e le richieste al Governo per fare fronte alla situazione.
Protesta a Firenze contro il caro bollette (foto Gianluca Moggi/New Pressphoto)
“Dobbiamo agire su più fronti per aiutare le aziende a non chiudere – spiega il presidente della Confcommercio Toscana Aldo Cursano – nell’immediato servono provvedimenti mirati a restituire alle imprese liquidità sufficiente a fare fronte a tutti gli oneri, ma soprattutto serve mettere un tetto al prezzo di gas ed energia. Non si può andare avanti a lavorare solo per pagare le bollette, ogni giorno è una continua rimessa”.
Tra le richieste della Confcommercio ci sono quindi la sospensione o rateizzazione delle bollette almeno fino alla fine dell’anno, l’aumento del credito d’imposta e la sua estensione anche alle piccole imprese non energivore, poi l’esonero di tutti gli utenti dal pagamento degli oneri di sistema, fino a che il prezzo di energia e gas torni a livelli accettabili. Servirebbe poi incrementare fino al 90% la copertura offerta dal Fondo di garanzia.
“Questi aumenti spropositati rischiano di mandare gambe all’aria non solo commercio e ristorazione, ma anche il turismo, colpito dall’aumento spropositato dei trasporti”, sottolinea il direttore Franco Marinoni. E sul fronte dei carburanti, secondo Confcommercio occorre agire prorogando ulteriormente la riduzione delle accise sui combustibili, nonché l'applicazione dell'IVA al 5% sul metano per autotrazione e potenziare ulteriormente le misure a sostegno di questo carburante.
"Gli interventi immediati servono giusto a buttare un salvagente alle imprese e alle famiglie in alto mare, ma non possono bastare a salvarle se non sono accompagnati da una pianificazione seria delle risorse energetiche del nostro paese”, aggiunge Cursano. “Ecco perché abbiamo chiesto anche l’intervento della Regione Toscana, che può avere un ruolo importante nella creazione di reti e comunità energetiche e che ora, grazie ai fondi del Pnrr, può colmare alcuni deficit strutturali come, ad esempio, quello legato agli impianti di gestione dei rifiuti. Perché anche la Tari grava in maniera troppo pensate sui bilanci aziendali e familiari”.