Una firma nel bollore di Palazzo Vecchio preso di mira dal solleone di luglio.
Ma c’erano già mille emozioni a scaldare il cuore di Carolina e Alessia che certo ieri non avranno fatto caso alla canicola quando il sindaco Dario Nardella ha simbolicamente trascritto nero su bianco lo status di genitore per le due giovani – che hanno già un’altra figlia – nei confronti del loro piccoletto che tra l’altro porta proprio il nome del primo cittadino.
"Ho firmato a Palazzo Vecchio il riconoscimento dello status di genitore a Carolina e Alessia, per il piccolo Dario di tre mesi e questa cosa mi ha particolarmente emozionato" ha sottolineato Nardella ricordando che "anni fa avevamo già riconosciuto la sorellina, ormai grande". , Il sindaco ha messo il suo ‘sigillo’ in un giorno simbolico, la vigilia del Toscana Pride, in programma domani proprio oggi Firenze.
"Abbiamo voluto fare questo gesto, così come avevamo annunciato con altri sindaci, perché riteniamo che i bambini di una coppia, in questo caso di due donne, debbano avere uno status equivalente agli altri" ha specificato Nardella rimarcando che "non si capisce perché la donna che si è unita civilmente, a Firenze, con la madre non possa riconoscere il bambino". Con la scelta, quindi, ha aggiunto il sindaco "diamo parità di diritti e soprattutto un po’ di gioia e serenità alle due donne".
Ma la questione, inutile girarci intorno, è anche – e soprattutto – faccenda squisitamente poltica. Ed ecco che infatti il sindaco proprio ieri ha puntato il dito contro il Parlamento "colpevole di un lassismo e di una indifferenza verso tantissimi casi" come questo "di bambini figli di coppie unite dalle unioni civili". Dopo la circolare "del ministero dell’Interno Firenze aveva interrotto la registrazione. Ora abbiamo deciso di riprendere e la mia prima firma è stata proprio quella per il piccolo Dario". Così "Firenze dà il benvenuto al Pride, che mi auguro porti qui migliaia e migliaia di persone". Il Comune, che ha dato il patrocinio alla manifestazione, "ci sarà con una propria delegazione". Proprio all’indomani del Pride di Roma, lo scorso 9 giugno, il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri aveva trascritto i primi due atti di nascita esteri dei figli di due mamme definendolo un fatto "normale, giusto, doveroso e pienamente legittimo". Si trattava di un bambino nato in Francia con madri italiana e francese e di una bambina nata in Inghilterra, con una coppia di
Emanuele Baldi