È in carica da appena sei mesi per il suo secondo mandato ma il sindaco Giuseppe Carovani ha dovuto fronteggiare la tragedia del deposito Eni di via Erbosa, una vicenda, purtroppo, che rimarrà nella storia di Calenzano. Con lui tracciamo un primo bilancio dei progetti portati a termine e di quelli futuri per l’amministrazione calenzanese.
Lei ha detto che la tragedia al deposito Eni rappresenta uno spartiacque per Calenzano: come si esce da una vicenda del genere e quali lezioni e moniti si possono trarre?
"L’esplosione al deposito ENI traccia necessariamente una linea di demarcazione, tra il prima e il dopo. Un rischio che era solo potenziale si è materializzato nella sua tragica forza distruttiva uccidendo cinque lavoratori, ferendo altre persone, alcune in maniera grave ed investendo con l’onda d’urto fabbriche, case, impianti sportivi, provocando danni diffusi intorno al deposito per un raggio che supera il km. Da subito abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo istituzionale per confrontarsi sulla possibilità di una delocalizzazione dell’impianto, ormai oggettivamente incompatibile con il contesto urbanistico nel quale è inserito, avendo intorno un tessuto urbano altamente vulnerabile. Per quanto ci riguarda, avendo anche il pieno mandato del consiglio comunale, ci impegneremo con tutte le nostre forze perché l’impianto non riapra".
Quale bilancio può tracciare dei suoi primi mesi da sindaco per questo nuovo mandato?
Quali sono le cose realizzate da sbalzare?
"Sei mesi è un tempo davvero breve per trarre un bilancio, sicuramente sono serviti a creare le condizioni perché le nostre proposte programmatiche possano trovare attuazione. La più rilevante è la variante di salvaguardia, che mette un punto fermo alla cementificazione su suolo inedificato. Altro punto rilevante è l’approfondimento delle soluzioni alternative per l’edilizia scolastica: abbiamo individuato delle ipotesi di lavoro che mirano alla riqualificazione ed ampliamento dell’esistente invece che alla realizzazione di un nuovo plesso come quello della Fogliaia. Nei prossimi giorni incontreremo dirigenza e insegnanti per un confronto sulla riorganizzazione degli spazi. Il terzo punto importante è l’avvio di un programma di miglioramento delle manutenzioni che ci consentirà di recuperare in due anni l’arretrato. Il quarto punto è rappresentato dalla manovra fiscale approvata contestualmente al bilancio 2025-2027: revisione in senso progressivo dell’addizionale IRPEF, agevolazioni IMuP per chi affitta a canone calmierato e per coloro che locano parzialmente l’abitazione principale; riduzioni sui locali classificati C2 ulteriori rispetto a quelli iscritti unitamente all’abitazione principale; sconti su IMuP per chi ha realizzato impianti fotovoltaici".
Ci sono progetti che aveva intenzione di far partire e che invece ancora non hanno preso il via?
"Uno dei progetti che non abbiamo avuto modo di far partire entro l’anno è stato quello del project della piscina che intendiamo portare avanti e per cui sono previste risorse per circa 2 milioni di euro nel piano triennale delle opere pubbliche".
Per il 2025 quali sono i principali progetti da realizzare?
"Per il 2025 abbiamo l’obiettivo di portare a termine la pista ciclabile Calenzano-Carraia, i primi due lotti del parco delle Carpugnane e fare un percorso partecipativo per il terzo lotto. Tra le priorità c’è la riqualificazione del parco del Neto, con la ripulitura dei laghetti e la realizzazione del centro servizi. Ci impegneremo anche per riattivare il cantiere della scuola dell’infanzia di Dietro Poggio ed estenderlo a polo educativo 0-6 anni".